Nasce il governo Monti

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Il governo Monti vedra’ la luce questa mattina quando il professore salira’ al Quirinale per sciogliere la riserva e comunicare al capo dello Stato la lista dei ministri per poi giurare nel pomeriggio. Il presidente incaricato parla di ”quadro delineato” e si dice ”sereno”. Ma in realta’ al puzzle faticosamente composto dall’ex commissario in queste lunghe giornate di consultazioni mancanoancora due pezzi importanti: i nomi dei due tecnici-politici che potrebbero far la differenza, Gianni Letta e Giuliano Amato. Tanto che la trattativa, nonostante lo scetticismo che regna nel Pdl sui due nomi, va avanti fino a tarda sera. La giornata inizia in salita per l’ex commissario Ue: una frase di Italo Bocchino che indica Monti come il prossimo candidato premier del Pd -Terzo Polo manda su tutte le furie il Pdl. Parte il fuoco di fila da via dell’Umilta’, con Daniele Capezzone che arriva a definire ”a rischio” il nascente Esecutivo Monti. A palazzo Giustiniani arriva la delegazione del Pd guidata da Pier Luigi Bersani, che ribadisce pieno e incondizionato sostegno al Professore. Poco dopo sono Angelino Alfano e i capigruppo del Pdl a entrare nello studio di Monti. L’incontro va avanti per oltre uno’ora e mezza e alla fine, pur con il paletto del programma concordato da Silvio Berlusconi con l’Europa, arriva il via libera ufficiale del Pdl. Dentro, racconteranno poi a via dell’Umilta’, un Monti ”indispettito” ha rassicurato i presenti che le parole di Bocchino non hanno fondamento. Ottenuto il sostegno dei due principali partiti, il premier incaricato si concentra sull’altro suo desiderio, condiviso con il Quirinale: avere nella squadra i ‘rappresentanti’ dei due principali partiti. Monti sa che la presenza di Letta e Amato darebbe ossigeno alla sua compagine, facendo anche da camera di decompressione fra un governo di tecnici e il Parlamento. Dal Pd arrivano indiscrezioni di un via libera a Letta. Voci pero’ smentite poco dopo da una nota ufficiale. Segno della confusone che regna fra i democratici, come dimostrano le aperture di Rosy Bindi. Nel Pdl, invece, e’ Alfano a confermare il via libera adAmato, a condizione che cada il ‘no’ dei democratici sul sottosegretario e che i due ruoli siano equivalenti: ministero per entrambi o vicepremiership. Ma e’ stallo. In serata, nel Pdl, prevale il pessimismo. Diversi dirigenti e ministri uscenti danno l’ipotesi per tramontata. Ma qualcosa continua a muoversi dietro le quinte. Altrimenti non si spiega la nota diffusa da via dell’Umilta’ che nega veti del Pdl sul nome di Livia Pomodoro, presidente del tribunale di Milano, per il ministero della Giustizia. La trattativa, dunque, sembra andare avanti: per qualcuno su altre ipotesi, per altri ancora sul tandem Letta-Amato. Monti, nel frattempo, non puo’ che fare buon viso a cattivo gioco. ”Dopo questa esplorazione vasta voglio trasmettervi la mia convinta e motivata fiducia nella solidita’ delle nostre istituzioni”, premette il premier in pectore comparendo per la seconda sera consecutiva davanti alle telecamere dopo aver incontrato, oltre ai due principali partiti, le parti sociali e le rappresentanze di giovani e donne. Dalla giornata di consultazioni, sostiene di uscire con la “serenità” derivante dalla ”convinzione” che questa ”fase” si possa superare. Arriva a dire che anche le parti sociali, compresi i sindacati, ”hanno offerto contributi concreti di possibili sacrificiparziali in vista di un risultato positivo piu’ generale”.