Istat, commercio estero: esport a -5,1%, import +0,2%

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A ottobre 2011 l’Istat rileva una diminuzione congiunturale delle esportazioni (-5,1%), mentre le importazioni registrano un lieve incremento (+0,2%). Nell’ultimo trimestre la dinamica congiunturale risulta tuttavia positiva per le esportazioni (+1,5%) e negativa per le importazioni (-0,5%).

La crescita tendenziale è nettamente più sostenuta per le esportazioni (+8,4%) rispetto alle importazioni (+1,9%). Nel periodo gennaio-ottobre 2011 la dinamica tendenziale delle importazioni (+16,4%) resta comunque superiore, seppure di poco, a quella delle esportazioni (+15,7%).

A ottobre 2011 il deficit commerciale con i paesi extra Ue è pari a -808 milioni di euro, più che dimezzato rispetto a quello di ottobre 2010 (-1.647 ).

Il deficit del comparto energetico (-5,3 miliardi di euro), tuttavia, è più ampio rispetto a un anno prima (-4,6 miliardi). La riduzione del deficit commerciale è quindi determinata dalla rilevante espansione dell’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, che cresce da 3 (ott. 2010) a 4,5 miliardi (ott. 2011).

L’aumento tendenziale delle esportazioni coinvolge tutti i principali comparti, a eccezione dei beni di consumo durevoli (-2,3%). I beni di consumo non durevoli (+14,6%), i prodotti intermedi (+12,4%) e l’energia (+9,1%) presentano tassi di crescita superiori alla media.

Le importazioni mostrano incrementi tendenziali per l’energia (+14,8%) e per i beni di consumo non durevoli (+7,8%). Gli acquisti all’estero degli altri principali raggruppamenti di beni registrano, invece, una dinamica tendenziale negativa, particolarmente rilevante per i beni strumentali (-21,8%).

I mercati più dinamici all’export sono: Svizzera (+36,3%), ASEAN (+17,7%), Cina (+16,7%), Giappone (+16,6%), EDA (+14,1%) e Mercosur (+10%). India (+8,1%) e Stati Uniti (+7,4%) presentano tassi tendenziali positivi, ma inferiori a quello medio.

La crescita delle importazioni risulta ampiamente superiore alla media per i flussi commerciali provenienti da Russia (46,1%), Mercosur (+36,3%), ASEAN (+24,6%), India (+15,7%) e Turchia (+7,4%). In marcata flessione risultano gli acquisti di beni da Cina (-27,4%), paesi EDA (-17,7%), Giappone (-8,5%) e OPEC (-2,9%).