Nella tre giorni ABI la fotografia del mercato del credito alle famiglie. Il Dg Sabatini rilancia sulla “necessità di soluzioni più strutturate a livello istituzionale per i nuclei familiari in difficoltà, soprattutto di fronte ad una congiuntura molto difficile. Il rischio sovrano pesa sulle banche e la loro capacità d’azione”.
Presentati i risultati principali del Piano Famiglie
Domanda di prestiti e livello compravendite in calo. È questa la premessa di cui tener conto nella seconda edizione di “Credito al Credito 2011”, una tre giorni organizzata a Roma dall’ABI.
“Di fronte ad un contesto economico in continua tensione – ha sottolineato il Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini – che non consente previsioni affidabili sulle prospettive di crescita del Paese, occorre ampliare gli sforzi per soluzioni più strutturate a favore delle famiglie italiane alle prese con specifiche esigenze finanziarie. È necessaria una sinergia ancora maggiore con Istituzioni e Consumatori per individuare misure percorribili e sostenibili a tutela dei mutuatari in difficoltà”.
Ciò appare ancora più necessario, considerando che il quadro attuale restringe il possibile ambito di applicazione dell’iniziativa delle banche. In particolare, se lo stress sul rischio sovrano Italia non si riduce e rientra su livelli fisiologici, i canali di trasmissione tra rischio sovrano e rischio bancario non potranno che generare pressioni al rialzo sul costo del funding. Ne deriveranno inevitabili impatti sui tassi dei prestiti e quindi sulla domanda di credito e sull’economia.
Riferendosi ai dati più recenti a disposizione, dall’analisi del mercato dei prestiti alle famiglie emerge un tasso di crescita delle consistenze pari al 5,5% nel periodo settembre 2010-2011 (615 miliardi di euro). Quasi il doppio della media dell’Area Euro (3,2%). Per quanto riguarda i soli mutui, nello stesso arco di tempo, si registra una crescita del 5%. Ne consegue una riconfermata capacità della banche italiane nel venire incontro alle famiglie che, nel confronto tra passività finanziare e reddito disponibile, continuano comunque a risultare le meno indebitate in Europa.
FAMIGLIE E MERCATO DEL CREDITO
Tenendo conto della necessità di sostenere le famiglie in difficoltà nel pagamento delle rate dei prestiti e al contempo favorire l’accesso al credito a specifiche categorie di soggetti, l’industria bancaria ha avviato una serie di iniziative in collaborazione con tutti gli interlocutori interessati: a dicembre 2009 l’ABI ha avviato il cosiddetto Piano Famiglie, con la collaborazione delle Associazioni dei Consumatori, i Dipartimenti Famiglia e Gioventù presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, l’Anci, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, la Cei. Con tale iniziativa si volevano raggiungere alcuni obiettivi fondamentali: in primo luogo innalzare la sostenibilità finanziaria delle operazioni di mutui alle famiglie, adottando una misura di sospensione dei rimborsi di mutui in essere; comunicare efficacemente gli strumenti di incentivazione già esistenti.
Sospensione delle rate del mutuo
Un’iniziativa che non ha eguali al mondo, ha consentito ad oggi a 52.000 famiglie di poter sospendere per un anno il pagamento delle rate per un controvalore di 6,5 miliardi di debito residuo. L’iniziativa ha assicurato circa 385 milioni di euro di liquidità. Questa opportunità terminerà il prossimo 31 dicembre dopo due proroghe concordate con le Associazioni dei consumatori. Prima della fine dell’anno sono previsti una serie di incontri proprio per individuare ulteriori nuove iniziative, sempre nell’ottica di tutelare i mutuatari in difficoltà.
Fondo Nuovi Nati
Altra importante iniziativa è il Fondo di garanzia per favorire l’accesso al credito alle famiglie con nuovi nati nel 2009, 2010, 2011. L’iniziativa – che prevede l’erogazione di finanziamenti per un ammontare massimo di 5.000 euro a tassi al massimo pari alla metà di quelli offerti sul mercato – ha avuto un enorme successo: ad oggi sono stati erogati circa 20.000 finanziamenti per un controvalore di oltre 112 milioni di euro. Dati i risultati positivi dell’iniziativa, la recente legge di stabilità ha prorogato anche per il triennio 2011-2013 l’operatività del Fondo.
È evidente che le iniziative di autoregolamentazione sono importanti ma non bastano. Anche le normative che regolano il mercato assumono un ruolo fondamentale per sostenere le famiglie. Per rendere competitivo il nostro mercato occorre ridurre i divari con le normative degli altri paesi che pesano sul livello complessivo dei tassi applicati ai mutui: da procedure esecutive più efficienti, soprattutto nel comparto immobiliare, alla piena attuazione delle Linee guida ABI per le valutazioni immobiliari, fino all’ampliamento delle possibilità di funding bancario e allo sviluppo dei covered bond.