A Massa Carrara Enel condannata a risarcire oltre 2.500 euro di danni

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Il gestore non aveva informato correttamente e per tempo la cliente che chiedeva l’istallazione di un contatore: comportamento fuorviante : ora dovrà risarcirla di oltre 2.500 euro. Un’importante vittoria di Confconsumatori di Massa-Carrara nei confronti di Enel Energia spa, condannata dal Giudice di Pace di Massa a risarcire l’utente dei danni subiti a causa di un comportamento commercialmente contrario alle regole di correttezza, buona fede e diligenza.

Un’associata aveva richiesto al gestore l’apposizione di un nuovo contatore del gas per il proprio appartamento, che ne era privo. A fronte delle fuorvianti e sempre diverse motivazioni verbali fornite dalla società, la donna si è rivolta alla Confconsumatori che ha provveduto a contestare il comportamento della società e a richiedere la motivazione ufficiale del rifiuto.

Enel Energia spa ha risposto, tramite raccomandata, che mancavano le misure di lunghezza, larghezza e altezza del vano ove il contatore doveva essere allocato. Il legale di Confconsumatori allora, stante l’infondatezza di tale motivazione, ha proposto un ricorso d’urgenza in Tribunale e solo in giudizio, per la prima volta, Enel Energia spa ha fornito la reale motivazione determinata dalla mancanza dei requisiti di sicurezza in loco.

Il Giudice pertanto ha rigettato la richiesta del provvedimento d’urgenza, non potendo ovviamente ordinare all’Enel di apporre un contatore in carenza di misure di sicurezza, ma ha ritenuto che il comportamento della società non fosse corretto nei confronti della cliente, in quanto “quest’ultima non è stata posta in condizione di comprendere i reali motivi del rifiuto ad adempiere e quindi è stata costretta ad azionare lo strumento del ricorso d’urgenza”. Era infatti evidente che se l’Enel avesse fin da subito fornito la reale motivazione del proprio rifiuto, la signora avrebbe potuto realizzare quei lavori necessari per la messa in sicurezza dei luoghi, intervento che ha richiesto un’ulteriore attesa di diversi mesi.

Per questo motivo l’associata ha deciso di chiedere i danni dinnanzi al Giudice di Pace che ha condannato Enel Energia al risarcimento dei danni subiti, quantificati in 2.500 €, oltre alle spese di lite.

Secondo il Giudice il comportamento di Enel Energia era “non solo omissivo, ma addirittura fuorviante”  in quanto “colpevolmente, tace sui veri motivi del proprio rifiuto impedendo così all’attrice di ottenere subito la fornitura di gas”. “Comportamento – prosegue la sentenza – sicuramente contrario a quanto imposto dagli artt. 1175, 1337 e 1375 c.c. e non vi è dubbio che detto comportamento abbia causato dei danni all’attrice e che gli stessi vadano risarciti”.

http://www.confconsumatori.com/news.asp?id=1461