Italiani in crisi, Equitalia: sospendere tutte le procedure nelle aree colpite da stati di calamità

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FOTO DI REPERTORIO

Poco o nulla e’ cambiato da quella tragica notte del 06 aprile 2009.

La ricostruzione e’ partita a rilento, la macchina della ricostruzione stenta a fare progressi decisivi, ma a L’Aquila, ad oltre due anni e mezzo dal sisma la crisi economica e’ ancor più terribile rispetto al resto del Paese. Sono migliaia, infatti, gli aquilani ancora senza lavoro né reddito, precari, cassaintegrati, pensionati al minimo in conseguenza di un evento naturale di portata epocale e senza alcuna misura di sostegno economico adeguata da parte delle istituzioni.

A questi drammi quotidiani devono essere aggiunti, purtroppo, il peso dei debiti, di imposte, sanzioni e tasse arretrate e non, che sta divenendo sempre più intollerabile se si colgono i movimenti e comitati di protesta che stanno nascendo spontanei su quel territorio, ma anche nel resto del Paese contro Equitalia, l’esattore di stato che con strumenti sempre più invasivi ne tenta il recupero per conto dello Stato e di altre pubbliche amministrazioni, non ravvisando nella legge alcun limite neanche nelle situazioni di particolare depressione in cui si trovano determinate aree del Paese, anche in conseguenza di eventi naturali.

Ed allora, di fronte ad emergenze così evidenti che possono comportare drammi sociali di enorme portata in aree già così duramente colpite, per Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, non resta che rivolgere un appello a questo governo, affinché con decreto legge, in questo particolare momento nel quale il Paese si troverebbe già in recessione, come ha sottolineato anche di recente l’agenzia di rating Fitch, ordini la sospensione di tutte le procedure di recupero crediti avviate da Equitalia nelle aree colpite da calamita’ naturali per il quale il governo stesso abbia riconosciuto questo status, per il tempo necessario al ripristino delle condizioni minime del riavvio dello sviluppo economico in quelle zone.