Ocse: Italia in recessione nel 2012

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Il Pil italiano quest’anno crescerà dello 0,7%, ma l’anno prossimo l’andamento dell’economia sarà negativo (-0,5%). Lo prevede l’Ocse, che taglia così le precedenti stime (+1,1% nel 2011 e +1,6% nel 2012). La crescita, secondo l’Outlook dell’organizzazione, tornerà nel 2013 con un Pil in aumento dello 0,5%. Nella scheda dedicata alla Penisola, l’Ocse sottolinea che “anche se l’austerità di bilancio, combinata ad altri fattori negativi tenderà a frenare una economia già debole, in Italia è necessario assicurare il compimento di progressi verso la sostenibilità dei conti pubblici”.
Sul piano globale, l’economia si è “deteriorata significativamente” rispetto al maggio scorso e “al momento la crisi dell’area euro rappresenta un rischio per l’economia globale”. “Le economie avanzate – si legge ancora nel rapporto – stanno rallentando, l’area euro è in leggera recessione. Le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito sovrano dell’Unione monetaria europea sono in forte aumento”. Le stime sulla crescita dell’area euro passano dal +2,3% di fine maggio a +1,9% nel 2011 e da +2,8% a +1,6% nel 2012. Per il 2013 l’Ocse prevede una ripresa del Pil a +2,3%. Si tratta, nota comunque l’Ocse, di “stime estemporanee”, “legate più del solito agli eventi” e che dipenderanno in particolare “dalle decisioni che verranno prese sulla crisi del debito dell’Eurozona e sulla politica di bilancio Usa”. Riguardo alla crisi del debito europeo, l’Ocse nota che “il recente contagio a Paesi che si pensava avessero finanze pubbliche relativamente solide, se non indirizzato, potrebbe portare ad una massiccia escalation della crisi economica”. Tra i Paesi più vulnerabili dell’area euro, citati in particolare “Italia e Spagna, dove gli spread stanno salendo a livelli ultimamente difficili da sostenere, ma anche il Belgio e, in maniera minore Francia e Austria”. In caso di ulteriore contagio l’Ocse considera a rischio la stessa Unione monetaria europea.