La strategia del Mef sulla nuova classe di titoli

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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e, a seguito di un’approfondita analisi del comparto dei CCT, suffragata anche da specifiche indagini di mercato, ha introdotto una nuova classe di titoli nominali a tasso variabile (cosiddetti titoli floater) indicizzati al tasso Euribor a 6 mesi, in sostituzione degli attuali CCT. La struttura del nuovo strumento, denominato CCTeu (Certificato di Credito del Tesoro indicizzato all’Euribor), è simile a quella dei comuni floater emessi da altri emittenti dell’area euro (siano essi sovrani o istituzionali): prevede cedole semestrali calcolate in base al tasso Euribor 6 mesi rilevato il secondo giorno lavorativo antecedente il primo giorno di maturazione della cedola e una scadenza finale che, di norma, è pari a 7 anni. Il MEF si riserva inoltre di proporre altre durate in base alle preferenze espresse dal mercato.
L’indicizzazione della cedola al tasso Euribor 6 mesi è stata scelta con l’obiettivo di allargare la base degli investitori in strumenti floater emessi da l MEF e rafforzare i livelli di efficienza e liquidità del mercato secondario di tali strumenti. Negli ultimi anni, gli attuali CCT, le cui cedole, come noto, sono legate all’andamento del rendimento in asta del BOT 6 mesi, hanno mostrato, in alcune occasioni, performance subottimali sul mercato secondario, con livelli di volatilità di prezzo inconsueti per la natura dello strumento, riconducibili al profilo prevalentemente domestico del mercato dei CCT a differenza degli altri titoli di Stato. Il nuovo parametro, invece, è uno dei principali indicatori del mercato monetario dell’Area Euro e gode di ampia diffusione tra una vasta gamma di operatori del comparto obbligazionario europeo. Come tale esso presenta quindi i presupposti affinché il nuovo strumento benefici di una penetrazione maggiormente diversificata nei portafogli di operatori nazionali ed internazionali. Inoltre, il nuovo titolo offre un’efficace opportunità di protezione per investitori, sia istituzionali che retail, le cui passività siano esposte dall’andamento dell’Euribor (si pensi al caso dei mutui immobiliari a tasso variabile).
In un contesto di progressivo ridimensionamento della quota dei titoli a tasso variabile sul totale dello stock dei titoli di Stato, il nuovo strumento andrà a sostituire gradualmente i vecchi CCT, che non verranno più emessi regolarmente. La loro sostituzione con i nuovi CCTeu, che potrà avvenire, come già accaduto dall’introduzione de l nuovo s t rumento, anche medi ant e suc c e s s ive operazioni di concambio, sarà effettuata con tempi e modi idonei a garantire la liquidità e l’efficienza sul mercato secondario per entrambi i tipi di floater, secondo le modalità in seguito illustrate.
Nel 2010 sono state offerte due serie di titoli della nuova tipologia, il CCTeu 2015 e il CCTeu 2017, il cui lancio è avvenuto via sindacato. Le riaperture di detti titoli sono avvenute mediante aste regolari a fine mese. La scelta di collocare i primi due titoli, nella fase di lancio, attraverso l a moda l i t à de l l a s inda c a z ione , con consor z io di collocamento composto da banche selezionate tra gli Specialisti in Titoli di Stato, è stata determinata dall’esigenza di agevolare una rapida diffusione del nuovo strumento, consentendo agli investitori istituzionali, per quote limitate e predeterminate rispetto all’entità complessiva delle singole operazioni, di aggiudicarsi i CCTeu anche riconsegnando CCT in circolazione detenuti nel proprio portafoglio. Grazie allo sviluppo del mercato per il nuovo prodotto, nel mese di aprile del 2011 il MEF ha lanciato direttamente via asta il nuovo CCTeu 2018, segnando di fatto il passaggio definitivo alla metodologia dell’asta quale procedura di emissione della nuova classe di titoli che verrà quindi proposta regolarmente nelle aste di fine mese. La chiusura e l’apertura di ogni serie verrà decisa in base alle condizioni di mercato, avendo sempre come obbiettivo primario quello di garantire un soddisfacente grado di liquidità a tutti i titoli in circolazione.
I possessori dei vecchi CCT, interessati a scambiarli con i CCTeu, oltre alla possibilità che hanno avuto di farlo in occasione dei primi collocamenti sindacati, avranno anche l’opportunità di avvalersi delle ordinarie operazioni di concambio – che il MEF conduce o via asta o sul mercato telematico con gli Specialisti in titoli di Stato, che verranno effettuate con una frequenza coerente con le esigenze espresse dal mercato.
Il MEF, in ogni caso, è impegnato ad assicurare, anche in futuro, la liquidità e l’efficienza del mercato secondario dei vecchi CCT attraverso tutti gli strumenti di gestione del debito disponibili, tra cui l’impegno a calibrare opportunamente gli importi dei BOT a 6 mesi offerti in asta, una scelta oculata dei titoli da riacquistare in concambio ed anche, ove necessario, la possibilità di riaprire una tantum alcuni vecchi CCT. Le operazioni di concambio, comunque, non arriveranno a ridurre il flottante dei CCT in circolazione a livelli che ne pregiudichino la liquidità sul mercato secondario o l’operatività dei market maker. L’impegno a sostenere il comparto sarà mantenuto fino alla scadenza finale dei vecchi titoli, a tutela degli investitori che li detengono in portafoglio.