Monti: “Troppi rischi, agire subito”

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“Agire presto o ci saranno gravi conseguenze”. Mario Monti accelera, invia un messaggio chiaro ai partiti: non c’e’ un momento da perdere, altrimenti rischiamo grosso. Il Professore non intende, riferiscono fonti ministeriali, aprire trattative sui provvedimenti che arriveranno il 5 dicembre in Consiglio dei ministri, non e’ possibile – questa la tesi – aprire un tavolo per far ‘digerire’, per esempio, al Pdl la patrimoniale o la riforma delle pensioni al Pd. Nei partiti che sostengono l’esecutivo si teme che le misure anti-crisi possano creare divisioni interne. Per questo motivo, sostengono le stesse fonti, potrebbero non esserci incontri ufficiali tra il Professore e i segretari di partito. Qualche giorno fa era stato Angelino Alfano ad annunciare riunioni sulle misure con il presidente del Consiglio. I contatti informali sono continui, ma non non ci sara’ alcun vertice. La spiegazione che viene data e’ che nessun partito intende ‘intestarsi’ i provvedimenti lacrime e sangue che il premier portera’ sul tavolo di palazzo Chigi all’inizio della prossima settimana. Oggi e’ tornata a circolare l’indiscrezione di una cifra che si aggira attorno ai 15 miliardi, con l’aggiunta di altri 6 destinati alla crescita. Le misure in cantiere sono sempre le stesse: la reintroduzione dell’Ici, una patrimoniale, la riforma delle pensioni (“non sara’ ‘soft’, anticipa un ministro), un possibile incremento dell’Iva, liberalizzazioni e misure di defiscalizzazione per incentivare gli investimenti e rilanciare l’occupazione. Monti punta proprio alla crescita e all’occupazione, per presentarsi al prossimo Consiglio europeo di Bruxelles non soltanto con una manovra improntata sul rigore. Si capira’ domani se ci saranno vere e proprie consultazioni con i partiti, ma in ogni caso Monti ha chiarito che non c’e’ spazio per discussioni: “Faro’ – ha sottolineato in conferenza stampa – appello al fatto che siamo in una situazione straordinariamente delicata. Certi passaggi, certe ritualita’ che sarebbero gradite a tutti forse non sarebbero vantaggiose per il Paese”.