Alessandria, Cissaca e pagamenti: Fabbio: “Nessun atto di generosità”

0
990

Accusato di essere assente alla riunione del 22 novembre, e di mettere a rischio estinzione i servizi sociali per pagamenti che non arrivano, il Comune di Alessandria non ci sta e fa chiarezza, ancora una volta, per ‘aiutare’ chi continua volutamente a dimenticare strumentalizzando la vicenda Cissaca e chi ancora non conosce la verità.
“Innanzitutto – precisa il sindaco Piercarlo Fabbio – formalmente non siamo stati invitati all’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio nella sede del Consorzio, se non, per conoscenza, attraverso un fax arrivato al mio ufficio solo ieri mattina alle 9,14. Va poi sottolineato che si trattava di una riunione con i sindacati, che, come riportato oggi da alcuni organi di informazione, hanno contestato la presenza dei lavoratori, ‘perché con loro in sala non era più una trattativa’. Sul fronte pagamenti, infine, basta con le strumentalizzazioni politiche. La Provincia, che si è detta pronta a dare un milione, anziché mostrarsi così pubblicamente generosa, versi quanto deve da tempo al Comune: ben sei volte tanto quel milione. Da parte nostra, infatti, già durante l’incontro in prefettura del 7 ottobre scorso, avevamo dato la piena disponibilità ad anticipare la somma in scadenza il 30 ottobre, qualora da Palazzo Ghilini fossero arrivati i pagamenti del debito. Ma purtroppo stiamo ancora aspettando”.
E sul futuro del Consorzio è inutile arroccarsi a quello che per legge, comunque, non potrà più essere. La legge ha prescritto di superare i Consorzi di funzioni fra Comuni, imponendo a questi ultimi di scegliere un nuovo modo di gestione di servizi che interessano le famiglie e le persone in difficoltà. Il Cissaca, attualmente, è composto dal Comune capoluogo e da altri 22 Comuni, è uno dei pochi esempi in Piemonte di un sistema che ha funzionato, pur con problemi spesso collegati al bilancio. Per il futuro esistono ipotesi diverse: le funzioni vengono trasferite all’Asl che si convenzionerà poi con i singoli Comuni. Oppure il Comune di Alessandria svolge direttamente il servizio socio-assistenziale, recuperando le funzioni proprie, e i Comuni del circondario, nonché anche altri, si convenzionano con il capoluogo. O, ancora, si istituisce un’azienda speciale (l’attualizzazione delle tradizionali municipalizzate) che associa tutti i Comuni, Alessandria compresa. “Il problema – commenta il sindaco – è come fare a mantenere un livello qualitativo alto dei servizi per i cittadini, che non sono solo i semplici utenti finali, ma veri e propri portatori di interesse, motori di tutto il sistema, protagonisti del bisogno, che in tempi di crisi, è aumentato a tal punto da obbligarci a rivalutare tutto il nostro sistema di risposta e di offerta.
E si dovrà continuare su questo percorso, mentre il Consorzio è ancora in attività, accentuando la razionalizzazione dei servizi e riducendo il più possibile gli sprechi, al fine di liberare risorse per le nuove povertà e per i nuovi bisogni di una società in cui la migliore distribuzione della ricchezza rimane un obiettivo non raggiunto e ancora perfettibile”.