L’uscita della ricetta medica dalla farmacia non risolve in alcun modo i problemi finanziari italiani. “Al contrario – osserva una nota inviata al Governo italiano e al Parlamento dal Raggruppamento delle farmacie europee, PGEU, che rappresenta 400.000 farmacie di comunità in 31 Paesi europei – avrà l’effetto di destabilizzare il settore e di abbassare la qualità del servizio di distribuzione del farmaco con la conseguente inevitabile commercializzazione aggressiva dei farmaci con obbligo di ricetta medica.”
“Il decreto – continua la lettera del Raggruppamento delle farmacie europee – depaupera la farmacia italiana dei farmaci con ricetta, creando un unicum in tutta Europa. Il farmaco con ricetta è ovunque ancorato alla farmacia, anche nei Paesi piu’ liberalizzati d’Europa. I farmacisti europei riconoscono il livello di pressione a cui i Governi sono attualmente sottoposti. Ad ogni modo riteniamo che l’adozione di misure che abbiano il solo effetto di minare la sicurezza dei pazienti, la solidarietà dei sistemi sanitari e la sostenibilità della presenza delle farmacie nel territorio, porterà alla creazione di piu’ problemi di quanti ne possono risolvere. Il contributo economico delle farmacie italiane, come quelle degli altri Paesi europei, è inestimabile: i farmacisti sono la professione sanitaria piu’ accessibile, sono il primo gradino della scala del sistema sanitario, un vero e proprio valore aggiunto per la sanità in questi tempi di crisi. Riteniamo che misure che privino le farmacie di questa funzione essenziale siano solo controproducenti.”
La nota termina invitando il Governo italiano a riconsiderare l’approvazione di queste misure non necessarie e dannose.
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