Parte la seconda fase delle liberalizzazioni dei farmaci. Seconda fase attesa da tempo dalle parafarmacie e ora in via di sviluppo grazie alla Manovra approvata dal Governo. Dopo i farmaci da banco, che avviarono il settore della parafarmacie e dei corner GDO (Grande distribuzione organizzata) nel 2006 con il Decreto Bersani, ora queste possono beneficiare anche dei farmaci di fascia c ovvero di quei medicinali che necessitano della ricetta ma che sono a totale carico del paziente. L’elenco delle medicine interessate (elenco farmaci fascia c) comprende tipologie come viagra, anticoncezionali, antinfiammatori, prodotti per il mal di testa, solo per fare qualche esempio. Esclusi, invece, tutti quei medicinali che necessitano di ricette non ripetibili, gli iniettabili e i farmaci psicotropi. Per preservare la buona riuscita della norma e favorire la concorrenza, il Governo ha, inoltre, dato all’Antitrust il potere di sanzionare chiunque (tra produttori e distribuzioni) ostacoli il rifornimento delle parafarmacie. Ma la liberalizzazione non finisce qui. Altro aspetto previsto dalla Manovra, infatti, è l’apertura alle farmacie non convenzionate: ora ce ne dovranno essere una ogni 4mila abitanti più un’altra qualora “l’eccedenza superi le 2mila unità . Fuori dai giochi i comuni con meno di 15mila abitanti, il tutto per non mettere a rischio le piccole realtà . A conti fatti, si tratta di un mercto alquanto cospicuo: solo le farmacie non convenzionate con lo Stato hanno un valore di mercato pari a 2,5 miliardi. Valore che non è passato inosservato da Assofarm e Federfarma già sul piede di guerra.
C.M.