Conferenza di Durban, dichiarazione del ministro Clini

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Al termine della Conferenza mondiale di Durban, in Sudafrica, il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini ne ha tracciato un bilancio, descrivendo alcuni dei prossimi impegni.

Questa la dichiarazione del ministro.

“Siamo usciti dal ‘cono d’ombra’ di Copenaghen. L’accordo, che supera i limiti del Protocollo di Kyoto ed ha una dimensione globale, offre all’Europa la possibilità di costituire, con le grandi economie emergenti di Brasile,Cina. India, Messico e Sud Africa, la ‘piattaforma’ per lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie e dei sistemi in grado di assicurare nello stesso tempo la crescita economica e la riduzione delle emissioni.

Questo è il nuovo fronte della competitività.

L’Italia è nel gruppo di testa dei paesi che hanno voluto l’accordo di Durban, ed ora siamo impegnati a dare seguito all’accordo nelle politiche nazionali, nella nostra partecipazione alle decisioni europee e nel rafforzamento del nostro partenariato con Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa.

Il primo impegno in questa direzione è il pieno appoggio alla rapida approvazione delle direttive europee sull’efficienza energetica e sulla fiscalita’ energetica, per assicurare condizioni favorevoli di mercato per lo sviluppo e la disseminazione delle tecnologie energetiche a basso contenuto di carbonio.

Il secondo impegno è la revisione del Piano nazionale per la riduzione delle emissioni, e della strategia italiana per lo sviluppo sostenibile, approvate nel 2002, che presenterò al CIPE entro il 15 gennaio.

E tra gennaio e marzo ho già in programma due missioni in Brasile e Cina per rafforzare la cooperazione già in corso. Mentre sempre in marzo incontrerò a Roma Edna Molewa, Ministro dell’ambiente del Sud Africa per lanciare un programma comune per lo sviluppo sostenibile di quel paese.

Infine, come paese ‘fondatore’ del GREEN CLIMATE FUND avvierò quanto prima una iniziativa per valorizzare le importanti risorse che il Ministero dell’Ambiente ha destinato negli anni scorsi a programmi comuni con la Banca Mondiale e che ora risultano strategiche per assicurare al nostro paese un ruolo di leadership”.