Misure antievasione: “Un fisco feroce non è un fisco efficace”

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«Prendiamo ad esempio i due mercati storici di Catania, due realtà “anti-fisco” per eccellenza: una grande percentuale di commercianti non emette scontrino e i controlli sono quasi del tutto assenti. Perché? Perché la politica delle manette antievasione, quella repressiva, in tal caso provocherebbe un blocco sociale che nel giro di poco farebbe implodere la città. Questa è una considerazione da fare alla luce delle ultime indiscrezioni sulle misure anticrisi del governo Monti, che tra conferme e smentite, paventano l’ipotesi di ulteriore aumento dell’Iva al 23%».

Comincia con un esempio che è sotto gli occhi di tutti, il giudice tributarista Vito Branca, Vice Presidente Nazionale ANTI ‐ Presidente ANTI Sezione Sicilia Orientale ‐ Presidente Centro Studi di Diritto Penale dell’Economia dell’Odcec di Catania, per parlare di sistema del “doppio binario” e della sua “crisi” dopo la sentenza 247/2011 della Corte Costituzionale: in breve, il “doppio binario” è fondato sulla legittimazione di esiti potenzialmente differenti dei due processi – tributario e penale – e come tale non implica la circolazione di materiali istruttori tra i due processi. La sentenza prevede il raddoppio dei termini per la decadenza dell’accertamento in presenza di reato tributario, incidendo così negativamente sui contribuenti e sulle imprese che dovranno abituarsi a conservare documenti fiscali e contabilità per almeno otto anni, rispetto ai quattro precedenti. Branca ha evidenziato i nervi scoperti di un meccanismo che a suo avviso non è la strada giusta pro fisco, «non pensate – ha sottolineato – che aumentando la punizione si abbassa il reato: un fisco feroce non è un fisco efficace».

È questo il provvedimento mirato a combattere l’evasione fiscale in Italia, che è stato al centro dell’incontro di aggiornamento professionale promosso dall’Ordine dei commercialisti di Catania e dall’ANTI sez. Sicilia Orientale.
«L’occasione di oggi – come sottolineato dal presidente Margherita Poselli – è a noi particolarmente cara per il ricordo dell’avv. Nino Zangara, esempio di competenze e di deontologia professionale. Rivolgiamo il nostro pensiero anche ad un suo allievo e past president dell’Ordine Salvo Garozzo, sempre nei nostri cuori». L’avv. Branca ha inoltre tratteggiato, commosso, la figura di Zangara, primo presidente ANTI Sicilia Orientale nel 20° anno della Fondazione.

Sono intervenuti anche l’avv. Carmelo Peluso su “I reati di dichiarazione e falsa fatturazione dopo la riforma. Il nuovo regime delle attenuanti e delle pene accessorie”, Massimo Conigliaro – vicesegretario generale ANTI – sul tema “Il nuovo sistema degli accertamenti bancari e finanziari. Il de profundis per il segreto bancario” e Alessandro La Rosa ‐ sostituto procuratore per la Procura della Repubblica di Catania – su “Reati tributari e misure cautelari: il sequestro per equivalente”.