La Manovra Salva Italia concede più tempo ai contribuenti che dovranno pagare le rate al Fisco. Per chi, infatti, non ha ancora saldato il proprio debito alla prima rata o alle due successive (anche se non consecutive) è possibile avvalersi di una proroga di sei anni qualora abbia dimostrato che la propria condizione economica sia peggiorata al momento della concessione della rateizzazione. Rate che saranno crescenti con il passare del tempo. A seguito di una prima dilazione del pagamento operata a regime (articolo 2, comma 20 del Dl 225/10), dunque, scatta la seconda che può arrivare così ai sei anni stabiliti dal Decreto. Una condizione che, però, è vincolata alla non decadenza della prima proroga. Una chance è concessa a chi, invece, non abbia ancora beneficiato del primo aiuto al momento dell’entrata in vigore della legge: questa fascia di contribuenti, infatti, potranno comunque rientrare nella nuova norma a fronte sempre di un peggioramento della situazione economica opportunamente dimostrata. Cambia, inoltre, anche il sistema di remunerazione degli agenti di riscossione. Il meccanismo ad aggio, infatti, verrà sostituito da un altro modo di calcolare i compensi: i rimborsi degli agenti saranno stabiliti in base ai costi fissi di Equitalia e a parametri di efficienza del servizio. In ogni caso, tale remunerazione peserà sul debitore per il 51% in caso di pagamento della cartella entro 60 giorni. Superato questo termine, il contribuente dovrà farsi carico del totale del compenso. L’agente di riscossione, inoltre, potrà farsi da intermediario per il contribuente nel caso in cui questi volesse vendere il bene o l’immobile pignorato o ipotecato. L’incasso verrà riscosso interamente dallo stesso agente e la somma in eccedenza rispetto al debito verrà versata al debitore entro 10 giorni successivi la vendita.
C.M.