Federazione Moda Italia ha commissionato ad AstraRicerche un monitoraggio sul “sentiment” degli italiani e la loro propensione all’acquisto, con particolare riguardo al settore moda, in questo Natale 2011. L’indagine ha rivelato che il 68% degli italiani ha una percezione negativa della propria situazione socio-economica. Ed in tale situazione, anche il clima di fiducia degli italiani non poteva essere positivo, tant’è che il 61,5% degli intervistati si è dichiarato pessimista riguardo al proprio futuro nel prossimo anno, a fronte di un 38,5% che ritiene che la situazione si manterrà stabile o che ci possa essere un lieve miglioramento. Quindi la maggioranza dei consumatori è preoccupata, depressa, pessimista riguardo al futuro e di certo anche i necessari sacrifici previsti dalla manovra “Salva Italia” non aiuteranno ad incrementarne la fiducia. Si tratta di un trend gravemente preoccupante: basti dire che dopo l’Epifania 2010 i “positivi” ammontavano al 63% contro un attuale 38,5%, con un vero e proprio tracollo dall’inizio del giugno 2011 (quando i soggetti con sentiment positivo erano ancora pari al 55% degli intervistati). Per quanto concerne la spesa natalizia, a parte i consumi di alimentari ridotti del 3,7% rispetto al Natale 2010, tutti gli altri generi di consumo subiscono riduzioni di almeno il 20%. Nei settori rappresentati da Federazione Moda Italia, i prodotti per la casa, tavola, cucina registrano un calo del 20,4%, l’abbigliamento esterno, intimo e sportivo un calo del 25,4% e le calzature, le borse e gli accessori un calo maggiore del 31,3%. Va comunque rilevato che, in questo clima di sfiducia, il 62% degli intervistati dichiara di voler spendere in abbigliamento esterno, intimo e sportivo una cifra uguale o superiore a quella del Natale 2010, così come il 58,2% per calzature, borse e pelletteria ed il 67,2% in prodotti per la casa, tavola, cucina. Il 53% degli italiani prevede di spendere meno di 200 euro in capi di abbigliamento da regalare a Natale, un 20% mette a budget dai 200 ai 500 euro, e quasi un 6% dichiara di voler spendere in abbigliamento oltre 500 euro. Significativo è poi il fatto che il 21% del campione rivela che non spenderà per Natale neppure un euro: aspetteranno i saldi. “Speriamo che le tredicesime possano dare fiato e maggior impulso ai consumi già prima delle vendite di fine stagione. Saldi che, grazie alla proficua collaborazione tra le articolazioni di Federazione Moda Italia sul territorio nazionale e le Regioni – commenta il presidente Renato Borghi – per la prima volta, prenderanno il via in pressoché tutte le regioni il 5 gennaio 2012 evitando antipatiche concorrenze tra una Regione e l’altra, disordine, incertezze e ritorno all’antica anarchia territoriale”. Sull’eccezionale crisi che sta vivendo il dettaglio plurimarca, Borghi è netto: “è la crisi, a mio parere, più grave dal dopoguerra. Il dettaglio plurimarca nonostante tutto resiste e, come di consueto, cerca con le proprie vetrine di contribuire, in questo sobrio Natale, ad accendere un lumicino di speranza e di ottimismo nei consumatori. Stiamo purtroppo facendo i conti con la preoccupazione degli italiani sul loro futuro e sul rischio degli effetti recessivi della manovra, con l’ eccessiva spinta alla liberalizzazione delle aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali, senza tra l’altro guardare a cosa avviene in Europa. A questo si aggiunge il credit crunch, il costante incremento degli affitti, una pressione fiscale troppo elevata oltre alla diffusa ed agguerrita concorrenza da parte di tutte le formule di vendita che offrono più o meno lecitamente prodotti scontati”.