Crisi: Cgil, cig vicina a soglia 1 mld, 500 mila colpiti

0
460

Cresce il ricorso alla cassa integrazione, che con novembre sifora le 900 milioni di ore da inizio anno sempre più vicina alla soglia del miliardo per il 2011, e si confermano parcheggiati in cig circa 500 mila lavoratori a zero ore che hanno perso nel loro reddito oltre 3,4 miliardi di euro, pari a 7.300 euro in meno a testa. L’Osservatorio cig del dipartimento Settori produttivi della Cgil Nazionale aggiorna i dati sul ricorso e sugli effetti della cassa integrazione, rielaborando le rilevazioni dell’Inps, nel rapporto di novembre.

“Numeri di un’economia in recessione”, si osserva nel rapporto del sindacato dove si sottolinea come stia “peggiorando gravemente il quadro economico mentre il settore industriale, con la sua profonda crisi, resta il grande malato del nostro Paese”. I numeri dello studio del sindacato guidato da Susanna Camusso lo confermano: il 72,66% delle ore di cassa integrazione ordinaria (cigo), il 91,21% di quelle di cassa integrazione straordinaria (cigs) e il 40,70% di cassa integrazione in deroga (cigd) sono infatti richieste dal solo settore industriale.

“Il rigore iniquo della manovra si renderà inutile se il paese non riprenderà a crescere mettendo al centro il lavoro”, spiega il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, nel sottolineare che: “Bisogna affrontare le carenze strutturali della nostra struttura industriale che nulla hanno a che fare con la modifica dell’articolo 18”. Il tema, aggiunge, “non è agevolare i licenziamenti ma intervenire sulle debolezze delle nostre aziende: dimensione, qualità dei prodotti e ricerca e sviluppo”. Ma innanzitutto bisogna partire dalle emergenze: “Il prossimo anno – prosegue – sarà complicatissimo tra la recessione e il rischio di migliaia di lavoratori senza più ammortizzatori e lontani dalla pensione. Una questione che va affrontata e risolta altrimenti non solo i lavoratori ma anche la imprese ne pagheranno le conseguenze”.

Dati cig novembre – Entrando nel dettaglio del rapporto di Corso d’Italia, le ore di cig registrate lo scorso mese sono state 80.307.310 con un leggero aumento del +0,08% su ottobre. Un dato che porta il totale delle ore di cassa da inizio anno a 892.701.674 per un -20,09% sui primi undici mesi del 2010. Nello specifico la cassa integrazione ordinaria a novembre aumenta sul mese precedente del +18,09% per 21.223.300 ore. Da inizio anno il monte ore è pari a 206.153.384 con una variazione sullo stesso periodo dello scorso anno del -35,65%.

Anche la cassa integrazione straordinaria a novembre aumenta su ottobre del +2,25% per un totale di 36.799.918 ore mettendo a segno il valore più alto degli ultimi sei mesi. Nel corso dei primi undici mesi dell’anno le ore di cigs sono state 387.936.962 per un -12,94% sul periodo gennaio-novembre 2010. Infine la cassa integrazione in deroga marca un calo lo scorso mese su ottobre del -15,21% per un totale di ore pari a 22.284.092 mentre da inizio anno le ore sono state 298.611.328 per un -14,98% sullo stesso periodo del 2010.

Causali di cigs – Non si ferma la crescita continua delle aziende che fanno ricorso ai decreti di cassa integrazione straordinaria, con quasi il 60% per motivi di ‘crisi aziendale’. Da inizio anno a novembre i decreti sono stati 6.333 con un aumento del +3,24% sullo stesso periodo del 2010. I decreti investono 9.863 unità aziendali territoriali con un +16,27%, sempre sui primi undici mesi dello scorso anno, in conseguenza, spiega il rapporto, “di un aumento maggiore di gruppi industriali con insediamenti in più territori piuttosto che di aziende presenti in un unico territorio”. Mentre aumentano i casi di crisi strutturale delle aziende per fallimento, concordato preventivo e per amministrazione straordinaria, restano sempre “inconsistenti” gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende, che sono il 7,68% del totale dei decreti.

Regioni – Le regioni del nord si segnalano ancora una volta per il ricorso più alto alla cassa integrazione da inizio anno. Dal rapporto della Cgil emerge che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate c’è la Lombardia con 199.747.541 ore che corrispondono a 104.909 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 138.792.989 ore per 72.895 lavoratori e il Veneto con 79.798.397 ore di cig autorizzate per 41.911 lavoratori. Nelle regioni del centro c’è il Lazio con 63.003.489 ore che coinvolgono 33.090 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 56.716.110 ore per 29.788 lavoratori.

Settori – E’ la meccanica il settore in cui si conta il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate da gennaio a novembre, la meccanica pesa per 324.069.597, coinvolgendo 170.205 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 111.080.649 ore di cig autorizzate per 58.341 lavoratori coinvolti e l’edilizia con 80.346.765 ore e 42.199 lavoratori.

Occupazione e lavoratori in cig – Nel mese di novembre, considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (24 settimane), risultano essere circa 940.000 i lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 48 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 468.856 lavoratori, di cui 200.000 in cigs e 150.000 in cigd. Dai calcoli dell’Osservatorio cig si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito 3 miliardi e 423 milioni, pari a 7.301 euro per ogni singolo lavoratore.