L’adesione di Siracusa al Distretto turistico del Sed-Est e la variazione della destinazione d’uso di un’immobile di via Alagona, da adibire a residence turistico, sono le due delibere approvate stamattina dal consiglio comunale. Ma la parte più corposa dei lavori, iniziati con la sostituzione del consigliere Leone Sullo con Enzo Bosco (che da oggi ha dieci giorni di tempo per decidere se accettare l’incarico), è stata dedicata alla ratifica della visualizzazione grafica delle varianti di salvaguardia al piano regolatore generale votate lo scorso 4 agosto. Il nodo della discussione è stato il progetto della nuova caserma dei carabinieri; a confronto, la tesi di Ettore Di Giovanni, favorevole alla richiesta di un parere legale per approfondire la questione delle cubature, e quella di Giancarlo Lo Manto, che ha chiesto il ritiro in autotutela della delibera. Alla fine è passata la posizione dell’esponente della minoranza.
Il dibattito sulle varianti di salvaguardia è stato incentrato sulla lunga relazione del funzionario responsabile del Prg, Nunzio Cavarra, che ha illustrato tutte le modifiche apportata allo strumento urbanistico sulla base delle decisioni prese dal consiglio comunale per limitare l’impatto delle nuove edificazioni. I cambiamenti riguardano soprattutto la zona a ridosso delle Mura dionigiane e una serie di aree nei pressi della fascia costiera, la cui destinazione di insediamenti turistici diventa, a seconda dei casi, verde naturalistico oppure di inedificabilità assoluta. Navarra ha anche voluto chiare che la norma sulla inedificabilità assoluta prevede l’impossibilità di toccare le cubature esistenti e di realizzare impianti produttivi fino a nuova delibera del Consiglio; inoltre regola anche i materiale da utilizzare e il rispetto di tutto l’esistente.
Il primo ad intervenire è stato Di Giovanni che, dopo avere polemizzato per il ritardo con il quale la proposta è arrivato in aula, ha sollevato due problemi per i quali ha chiesto una sospensione del dibattito per ottenere un parere legale. Le questioni riguardano la realizzazione della nuova caserma dei carabinieri, che dovrà nascere nella zona di via Mazzanti, e le concessioni e le convenzioni già firmate dal Comune. Per la prima si è posta la necessità di considerare le cubature del progetto, che l’attuale previsione renderebbe insufficiente; per la seconda, il parere di Di Giovanni è che le 2varianti di salvaguardia rendono inefficaci anche le concessioni e la convenzioni sottoscritte prima dell’approvazione delle varianti di salvaguardia.
In contrasto con la posizione di Di Giovanni, la posizione di Lo Manto, che ha evidenziato l’urgenza di costruire una nuova caserma dei carabinieri e il danno finanziario prodotto all’Agenzia del demanio, proprietaria dell’area, se fossero confermati gli attuali parametri. Per questi motivi, e per i ricorsi annunciati da alcuni privati dopo l’approvazione delle varianti di salvaguardia, Lo Manto ha chiesto il ritiro in autotutela della relativa delibera, la 119 del 4 agosto scorso, e di stralci della 161 del 21 dicembre 2010che approvava il documento con il quale la commissione Urbanistica dava le indicazioni sulle varianti.
In linea con Lo Manto, Giuseppe Impallomeni ha considerato le varianti di salvaguardia il frutto di una decisione non sufficientemente meditata che, in riferimento alla nuova caserma, “rischia di privare la città di una infrastruttura importate, prevista in una zona strategia e che contempla anche un parco nelle vicinanze. Impallomeni, allora, ha detto di condividere la proposta di Lo Manto, chiedendo di discuterla nella seduta di giovedì prossimo.
Nino Zito ha chiarito che non è messa in discussione la costruzione della caserma ma si chiede il rispetto di una decisione del Consiglio che va approfondita, per cui si è detto d’accordo con la proposta di Di Giovanni.Salvatore Castagnino è intervenuto per sottolineare che il suo gruppo politico aveva votato contro le varianti di salvaguardia, mentre Giancarlo Garozzo, sostenendo la posizione di Di Giovanni, ha evidenziato che sarebbe stato più logico chiedere il ritiro in autotutela della sola parte relativa alla caserma.
Hanno concluso il dibattito gli interventi di Luciano Aloschi e Marco Mastriani, d’accordo con la richiesta di parere legale, e di Raimondo Giordano, che si è schierato con la posizione di Lo Manto.Alla fine, la proposta di Di Giovanni è passata con 16 sì, 8 no e 5 astensioni.Più veloce la discussione sul terzo punto all’ordine del giorno, relativa a una variante urbanistica per lo stabile di via Alagona, da abitazione a residence alberghiero, proposta illustrata dal funzionario dell’Ufficio commercio, Francesco Sgarlata. Contrario si è detto Di Giovanni, che ha chiesto il ritiro in autotutela della proposta perché la struttura non è prevista dal piano regolatore, eccezione alla quale il funzionario risposto ribadendo la correttezza dell’atto e aggiungendo che il ritiro può sempre essere fatto dagli uffici, anche in presenza di un voto favorevole del consiglio comunale. La votazione ha dato esito positivo: 15 sì, 3 no e 3 astensioni.
Infine, votata all’unanimità e senza dibattito, dopo una breve relazione dell’assessore al Turismo, Mariella Muti, l’adesione alla società consortile mista denominata Distretto turistico del Sud-Est. Essa consentirà l’accesso ai finanziamenti comunitari facendo sistema con altri enti locali, anche non siracusani.