Corte dei conti, fondi comunitari: impegni italiani maggiori delle risorse assegnate

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La Corte dei Conti, Sezione Affari Comunitari e Internazionali, nell’adunanza del 19 dicembre 2011, ha approvato un’indagine di controllo sui risultati conseguiti dall’Italia con l’utilizzo dei fondi comunitari nel ciclo di programmazione 2000-2006, in particolare con riguardo al Fondo di Sviluppo Regionale (FESR).
Per la prima volta, in virtù di uno specifico accordo di collaborazione, il controllo è stato svolto in forma coordinata con la Corte dei Conti europea. Questa esperienza ha consentito di concordare metodologie e tecniche di controllo, valorizzando gli obiettivi da perseguire piuttosto che le regole procedimentali. Inoltre, è stato possibile raggiungere risultati più rapidi e valutazioni uniformi, rafforzando il convincimento che l’utilizzo di controlli congiunti ed affidabili di diverse Istituzioni aiuta a ridurre la duplicazione degli stessi, con effetti positivi anche sotto il profilo dell’economicità e della semplificazione.
L’attività ha riguardato i Programmi Operativi delle seguenti Amministrazioni: la Provincia Autonoma di Bolzano, le Regioni Lombardia, Marche, Toscana, Campania, Calabria, Sicilia e due Programmi Nazionali (PON TRASPORTI e PON Sviluppo Imprenditoriale Locale), entrambi indirizzati a Regioni meridionali.
Ai controlli, che sono stati svolti anche in loco presso le Autorità di gestione e le Autorità di audit, hanno partecipato alcune Sezioni Regionali della Corte dei Conti.
E’ emerso che, sul fronte della spesa, la maggior parte dei programmi ha raggiunto soglie di realizzazione superiori al 100%, con la presenza di rilevanti “overbooking” (impegni e pagamenti in eccesso rispetto alle risorse assegnate).
Più complessa è risultata, invece, la valutazione in merito alla qualità dell’impiego delle risorse (e quindi della buona spesa), aspetto relativamente al quale permangono, ad oggi, numerosi profili di criticità.
Si è constatato che per i programmi inseriti nel Documento Unico di Programmazione (DOCUP) della Provincia Autonoma di Bolzano e delle Regioni Lombardia, Marche, Toscana, la realizzazione è stata in larga misura soddisfacente ed in linea con le strategie di investimento sottostanti, mentre per le Regioni dell’Ob. 1 (Campania, Calabria e Sicilia) la situazione si è presentata complessa.
Una maggiore attenzione ai risultati – già nella fase della programmazione – potrebbe migliorare la definizione degli obiettivi, favorendo quelli più incisivi dal punto di vista delle modifiche strutturali e del positivo impatto sul territorio.
Si è riscontrata un’estrema parcellizzazione degli interventi programmati, che ha reso difficile la gestione ed i controlli, impegnando risorse non sempre orientate alla crescita ed allo sviluppo dei territori interessati.
La scarsa qualità degli investimenti è spesso riconducibile ad aiuti “a pioggia” che, mancando di selettività, non contribuiscono in alcun modo ad aumentare la crescita e la competitività dei settori imprenditoriali che ne beneficiano.
Con riguardo agli interventi infrastrutturali, si è evidenziata la grande difficoltà sul piano nazionale di razionalizzare la durata delle opere pubbliche, che spesso non riescono a concludersi nel ciclo decennale di programmazione europea. Ciò genera fenomeni di progetti non conclusi e non operativi, con consistenti oneri ad esclusivo carico dello Stato membro. E’ evidente che un miglioramento della tempistica, oltre a giovare al sistema complessivo degli investimenti, doterebbe il territorio di quelle infrastrutture essenziali per accelerare la crescita aumentando la qualità delle opere stesse.
E’ emersa anche l’esigenza di sviluppare in modo più ampio la cultura dei controlli, indirizzandoli non al mero adempimento procedurale, bensì all’efficacia della spesa e quindi al merito degli interventi ad essa sottesi.
I controlli devono essere presenti in tutte le fasi della gestione e contribuire ad eventuali correzioni in itinere. Ciò deve condurre anche ad una semplificazione delle procedure comunitarie, indirizzando una più ampia attenzione al contenuto effettivo dei risultati e non solo all’iter amministrativo.
In tale ambito sono da considerare positivamente quelle esperienze (Programma nazionale – PON-SIL; DOCUP Lombardia – Programma Regionale POR Calabria), volte a valorizzare le strutture di controllo interno che, funzionalmente indipendenti, contribuiscono a potenziare la cultura dei controlli.
L’alto numero di irregolarità, al di là del merito delle singole fattispecie, in alcuni casi particolarmente grave (frodi), è fonte di preoccupazione per la dispersione di risorse a danno dell’Erario nazionale e rende indispensabile un’incisiva azione di recupero – anche in forma coattiva – a tutela dello stesso.

La relazione è disponibile sul sito Internet www.corteconti.it, aprendo dall’homepage la cartella: Ultimi documenti pubblicati.