Il piccolo credito o finanziamento al consumo è una delle piaghe moderne per la nostra società. Quante migliaia e migliaia di cittadini continuano a cadere nel vortice infernale dell’indebitamento quasi incoscientemente? Secondo alcuni studi si parla di cifre da capogiro con un aumento del 50% tra il 2003 e il 2009. Uno dei dati più drammatici riguardano i giovani che attratti da offerte promozionali e dal desiderio di possedere tutto ciò che è più trendy si ritrovano a dover pagare rate su rate, tant’è che la cifra di coloro i quali si indebiterebbero prima dei 25 anni si assesterebbe intorno all’80% del totale e non sarebbero rari i casi di giovani che già a 20 anni si trovano con una “zavorra” di 20 – 30.000 euro a testa.
È ormai opinione comune, infatti, che la facilità relativa ai finanziamenti e la pubblicità martellante che fa da pungolo continuo, spingono molti giovani verso l’accesso a questa forma di “denaro facile”.
Per Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” è giunta l’ora di porre un primo importante argine a questo fenomeno partendo da un presupposto quanto mai necessario e drastico: in Italia si dovrebbe vietare ex lege la pubblicità per il piccolo credito e per i finanziamenti al consumo.