Oggi il via libera alla manovra

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Come previsto la partita della manovra (“primo tempo” dell’operazione salva-Italia) avrà il suo epilogo oggi con il voto di fiducia chiesto ieri sera dal Governo. Il secondo tempo è rinviato almeno a gennaio visto che il decreto di fine anno, il cosiddetto mille-proroghe, non affronterà nessuno dei nodi lasciati in sospeso (dall’asta delle frequenze tv a correttivi sulle norme previdenziali). Nel provvedimento che sarà presentato domani in Consiglio dei ministri ci sarà spazio solo per una serie di rinvii di termini, dagli sfratti alle assunzioni nella pubblica amministrazione. Chiudendo la discussione generale è toccato al vice-ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ribadire che l’azione di contenimento della spesa avrà un seguito avendo come obiettivo “permanente e strutturale” il raggiungimento e mantenimento del pareggio di bilancio. Un obiettivo, assicura il Governo, che sarà perseguito agendo “con rigore ed equità” anche nei successivi provvedimenti del Governo, a partire dalla liberalizzazioni “che saranno perseguite con incisività”. La giornata al Senato ha avuto anche ieri come protagonista la Lega che ha duramente contestato il Governo. Il momento clou è arrivato in serata quando il ministro Giarda ha cercato di prendere la parola per annunciare la richiesta di voto di fiducia. I 25 senatori della Lega, muniti di fischietto, hanno cercato di impedirlo con un assordante bordata di fischi che ha costretto il presidente Schifani a interrompere la seduta. In Aula anche uno striscione verde Lega contro la manovra dove si leggeva “Governo ladro”. Durissimo Schifani. “è una vergogna, questo è il Senato non uno stadio”. Ma già in precedenza l’ex ministro Roberto Calderoli aveva attaccato con particolare vivacità il premier. “La manovra non è procedibile perchè è figlia di un governo illegittimo non eletto dai cittadini. Il ragionier Monti non è stato eletto mai, nemmeno in una assemblea condominiale e la sua manovra è razzista verso il Nord perché discrimina la Padania”. Poi l’attacco diretto al premier: “dia le dimissioni, perchè diversamente ci sarà tanta gente, operai, pensionati, piccoli imprenditori, che la verranno a prendere a casa”.