“Ci opporremo tenacemente alla decisione che il governo si accingerebbe a prendere a proposito delle plastiche biodegradabili, e’ infatti inammissibile che possano essere considerate tali solo quelle conformi alla EN 13432“. Cosi’ Vincenzo Pepe, presidente di FareAmbiente – Movimento ecologista europeo. “Le plastiche biodegradabili – continua Pepe – devono poter essere commercializzate senza limitazioni imposte da norme la cui certezza scientifica e la sostenibilita’ ambientale sono quantomeno dubbie e che di fatto concedono il monopolio a una sola azienda. L’uso e l’utilizzo di plastiche biodegradabili con additivi certificati sono una validissima alternativa rispetto a quelle provenienti da amido di mais, prodotto alimentare che dovrebbe servire all’alimentazione umana e animale piuttosto che come materia prima dell’industria chimica. È per questo motivo che riteniamo non ecocompatibile tale soluzione, inoltre questione non secondaria, e’ il fatto che in tal modo una sola azienda si troverebbe di fatto ad avere il monopolio della produzione di shopper in Italia, mettendo a serio rischio i posti dei 36mila dipendenti impiegati nelle circa 2.400 aziende che invece usano additivi ecocompatibili, d’altronde limitare la liberta’ di concorrenza e’ un atto sanzionato anche dall’Ue. Come FareAmbiente ci faremo portatori di un principio fondamentale per cui la biodegradabilita’ non deve necessariamente presupporre la compastabilita’ e agiremo in sede europea per contrastare una normativa monopolista e anti-ambientale“.
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