Poveri, ma con barche di lusso

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Il 42,4% di chi ha barche sopra i 10 metri dichiara 20mila euro annui

Hanno una barca di lusso, ma un reddito annuale di poco superiore alla media. Mentre la manovra Salva Italia entra nei cantieri delle commissioni parlamentari per essere discussa e varata a tempi di record, una ricerca svolta dell’Anagrafe tributaria ritrae così quasi la metà di quanti – nelle intenzioni del governo Monti – dovrebbero essere chiamati a pagare la nuova tassa sul possesso di natanti di lusso.

Numeri sconfortanti, evasione a gonfie vele

Il testo del decreto approvato dal consiglio dei ministri nei primi giorni di dicembre prevede che sulle barche di lunghezza superiore ai dieci metri gravi una nuova tassa di stazionamento a seconda del metraggio (da 5 euro a 703 euro giornalieri). Da un semplice incrocio di dati, l’Anagrafe tributaria ha attestato che il 42,4% dei proprietari delle barche in questione dichiara un reddito annuale di circa 20mila euro; numeri che dimostrano la propensione tutta italiana a non pagare la tasse. Si tratta di un vero e proprio esercito di finti poveri che compila dichiarazioni dei redditi striminzite e acquista beni di lusso. Quanto avviene sulle barche, infatti, si ripete anche per le macchine di potenza superiore ai 185Kw e aeromobili. Su un totale di 594.350 bolidi della strada su cui sarà imposto il superbollo (Bentley, Ferrari, molti modelli di Bmw e Audi, oltre Cadillac, Jaguar, Maserati e vari modelli di molte case automobilistiche), 188.171 (il 31,7%) – secondo i dati divulgati dall’Anagrafe tributaria – risultano proprietà di contribuenti che non dichiarano più di 20mila euro al Fisco. Proporzioni simili sono quelle che riguardano gli aeromobili – anch’essi sottoposti a un’imposizione fiscale aggiuntiva a seconda del peso. Aerei ed elicotteri sono 2.012, ma il 25,7% (ossia 518) è proprietà di persone con redditi inferiori alla soglia dei 20mila euro.

La necessità di controllare le spese

In tempi di crisi, in cui è richiesto a tutti i cittadini uno sforzo per tenere la barca in linea di galleggiamento, l’evasione fiscale è una piaga che si ingigantisce. I numeri rilasciati dall’Anagrafe tributaria, dunque, descrivono un’emergenza, cui si intende porre rimedio con il redditometro – strumento pensato per verificare la coerenza tra le capacità di spesa dei contribuenti e il reddito dichiarato.

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