Secondo l’Ufficio statistico dell’Ue il reddito agricolo reale per agricoltore è aumentato del 6,7% nel 2011, dopo un primo aumento del 12,6% nel 2010; questo aumento deriva in particolare dalla crescita del reddito agricolo reale (+3,9%), accompagnato da una riduzione della manodopera agricola (-2,7%).
L’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Ue, ha pubblicato le prime stime relative al reddito agricolo degli agricoltori nell’UE, fornite dalle Autorità nazionali degli Stati membri. Il reddito agricolo reale per agricoltore è aumentato del 6,7% nel 2011, dopo un primo aumento del 12,6% nel 2010; questo aumento deriva in particolare dalla crescita del reddito agricolo reale (+3,9%), accompagnato da una riduzione della manodopera agricola (-2,7%). Tra il 2005 e il 2011, il reddito reale per lavoratore agricolo è aumentato del 18,3%, mentre l’apporto di manodopera agricola è diminuita del 15,2%.
Il reddito agricolo comprende i redditi derivanti dalle attività agricole (principali e secondarie) in un dato periodo contabile, che non è tuttavia da considerarsi come il reddito effettivamente percepito durante l’anno. Il reddito agricolo non deve essere inoltre confuso con il reddito totale delle famiglie impiegate in agricoltura, in quanto il primo non comprende i redditi provenienti da altre fonti (attività non agricole, stipendi, prestazioni sociali, redditi di proprietà).
All’interno degli Stati membri è stato registrato un incremento significativo in Romania (43,7%), Ungheria (41,8%), Irlanda (30,1%), Slovacchia (+25,3%), Lussemburgo (+ 25,2%), Repubblica Ceca (+23,5%), Bulgaria (+23,2%) e Danimarca (20,2%), mentre le maggiori diminuzioni sono avvenute in Belgio (-22,5 %), Malta (-21,2%), Portogallo (-10,7%) e Finlandia (-9,6%). In Italia l’aumento registrato è del +11.4.
Nel 2011 la crescita del reddito agricolo reale nell’Ue è dovuta principalmente all’aumento del valore della produzione agricola e animale (+7,5%).
Per quanto riguarda la produzione agricola, si è registrato un incremento sia dei prezzi (+5,4%) che del volume della produzione (+2,5%). I prezzi sono aumentati per la maggior parte delle categorie di prodotti vegetali, ad eccezione di verdure (-10,1%), piante e fiori (-1,1%) e olio d’oliva (-0,9%). I maggiori incrementi sono stati registrati per cereali (+18,9%), semi oleosi (+18,4%), barbabietola da zucchero (+3,6%) e vino (+2,3%). È aumentata la produzione della maggior parte dei prodotti, in particolare barbabietola da zucchero (13,7%), vino (+4,6%), patate (+4,2%) e frutta (3,3%); diminuzioni invece sono state registrate per olio d’oliva, piante e fiori (-2,2% ciascuno).
Anche per quanto riguarda la produzione animale si è registrato un aumento sia nei prezzi (+6,7%) che nel volume della produzione (+1,1%). I prezzi sono saliti per latte (+9,1%), pollame (+8,7%), bovini (8,6%), ovini e caprini (6,4%) e suini (4,3%), mentre sono diminuiti per le uova (-5,3). È aumentata la produzione di ovini e caprini (2,3%), di pollame (+1,9%), di bovini (1,5%) e di latte (1,1 %), mentre quella di uova è leggermente diminuita (-0,9%).
I costi di produzione sono aumentati del 9,7%, soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi di mangimi (16,8%), concimi e fertilizzanti (+14,6%), energia e lubrificanti (11, 8%), sementi e piante (4,3%) insieme alla manutenzione delle strutture(+3,8%).
Le cifre, basate sulle stime dei dati forniti dagli Stati membri e da Svizzera,Norvegia e Croazia, sono provvisorie. La stima id una nuova serie di dati sarà pubblicata tra febbraio e marzo 2012.