Coinvolto anche l’ente certificatore tedesco nello scandalo delle protesi prodotte dalla francese Pip. Piovono denunce sull’ente certificatore per non aver testato un singolo prodotto e per non avere eseguito in diciassette anni verifiche a sorpresa.
Si tratta di Tuv Rheinfeld, azienda leader a livello internazionale, che nel febbraio 2010 aveva a sua volta fatto causa alla Pip per frode. Un mese dopo, l’azienda francese finì sotto inchiesta e venne liquidata.
A prendersela con TUV sono i distributori di impianti in Brasile, Italia e Bulgaria. Il silicone Pip non era infatti conforme agli standard.
Il processo Pip sarà celebrato dal prossimo ottobre davanti al tribunale di Marsiglia. Il governo francese ha consigliato la rimozione degli impianti perché più esposti al rischio di rottura. Nel mondo ne sono stati venduti 300.000.
Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, pertanto, sta continuando a raccogliere denunce e segnalazioni che sono già giunte numerose da ogni parte d’Italia, al fine di avviare tutte le azioni utili per la tutela dei cittadini interessati da questo scandalo da ogni pregiudizio subito per ottenere il relativo risarcimento del danno in qualsiasi sede per qualsiasi fatto illecito, civile o penale.