“Siamo seriamente interessati a provare a fare un accordo sindacale con il governo ma, come sempre, sarà il merito a decidere”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nella relazione introduttiva del Comitato Direttivo del sindacato di Corso Italia, in merito al confronto che si aprirà a breve con il governo Monti. E per questo, ha aggiunto il leader della Cgil, “entro la fine della settimana ci sarà un incontro con i segretari generali di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, per provare a costruire insieme una piattaforma unitaria in vista del confronto e mi pare che in questo momento ci siano le possibilità per realizzarla”.
Nel corso della relazione introduttiva ai lavori del Direttivo Camusso ha inoltre sottolineato come “quest’anno si preannuncia drammatico sul versante dell’economia e dell’occupazione: il paese si avvia in una fase di recessione accompagnata da una crescita dell’inflazione. La somma di questi elementi apre un tema evidente: l’impoverimento del nostro paese e la difficoltà di tenuta sociale in molte sue aree, specie nel Mezzogiorno”. Per questo “in una fase così difficile fare un accordo sindacale con il Governo sarebbe un risultato molto importante, ma come sempre sarà il merito a decidere”, ha ribadito Camusso dicendosi possibilista nella realizzazione di una piattaforma comune con Cisl e Uil: “Ci sono temi forti – ha detto – sui quali sembra esserci sintonia, a partire dalle posizioni espresse sulla riforma del mercato del lavoro, la riforma fiscale, il giudizio sulle pensioni e più in generale quello sulla manovra”.
Sui temi del mercato del lavoro, Camusso ha annunciato che “la Cgil proporrà di ragionare sulla crescita, che vuol dire il varo di un piano del lavoro che deve passare anche attraverso l’adozione di scelte concrete per la costruzione di lavoro”. La prima “urgenza”, ha sottolineato il numero uno di corso d’Italia, “è lavorare per la riduzione della precarietà, sfoltendo drasticamente le 46 forme di ingresso nel mondo del lavoro, facendo dell’apprendistato il contratto di ingresso nel mondo del lavoro; così come sul tema della riforma degli ammortizzatori sociali abbiamo una nostra proposta fondata su due pilastri: cassa integrazione e indennità di disoccupazione”. Sul tema della riforma degli ammortizzatori sociali, il punto di partenza deve essere “la certezza di risorse per la cassa integrazione in deroga e l’allargamento della platea di sostegno al reddito per i collaboratori e per l’intero mondo del precariato, anche perché l’emergenza occupazione sarà aggravata dalle scelte fatte sul sistema pensionistico”.
Camusso, ha ribadito anche, oltre alla necessità di realizzare un piano per il lavoro “incentrato sul riassetto idrogeologico del paese e che abbia come priorità il lavoro dei giovani e delle donne” la necessità di “adottare linee strategiche di politica industriale per evitare che l’elenco di tavoli aperti al Ministero dello Sviluppo economico diventi un elenco di croci per decretare la fine degli insediamenti produttivi nel paese”. “Così come – ha aggiunto – è necessario avviare la redistribuzione fiscale a favore del lavoro dipendente e dei pensionati”. Infine, a parere del segretario della Cgil, “per recuperare risorse e far ripartire l’economia sarebbe molto importante anche la regolarizzazione dei migranti, una scelta non più rinviabile, e far emergere il lavoro nero e sommerso come parte consistente dell’evasione fiscale nel paese”.