Un cambiamento radicale quello previsto dal Decreto Salva Italia messo in atto dal Governo in tema di liberalizzazioni. Un cambiamento che andrà a toccare soprattutto le tasche di notai e avvocati. Secondo quanto previsto dalla nuova norma, infatti, gli ordini non potranno più fare riferimento alle tariffe per le prestazioni offerte. Gli avvocati saranno obbligati a concordare preventivamente il costo del servizio garantito con il cliente. Una modifica che ha comportato anche la revisione del Codice civile all’articolo n.2233: il primo comma scompare (riferimento alle tariffe appunto) e al giudice viene dato il potere di stabilire il compenso in base a principi di equità qualora non sia possibile fare riferimento agli usi e senza dover ricorrere al parare degli Ordini. Certamente l’intervento sulle tariffe è l’aspetto più importante della riforma ma la Manovra non si è fermata qui. All’obbligo di trasparenza dei preventivi, si aggiunge anche quello di garantire al cliente anche l’esistenza di una copertura assicurativa per eventuali danni provocati dall’esercizio della professione.
Liberalizzare non vuol dire solo incentivare la concorrenza economica ma garantire anche l’accesso alla professione. Così, si è stabilito che, al fine di non aggravare la condizione finanziaria delle famiglie che mantengono i propri figli agli studi, sarà possibile effettuare il tirocinio a partire dagli ultimi due anni di università. Ciò darà la possibilità, dunque, alle università di inserire all’interno del proprio regolamento il periodo di praticantato finalizzato all’accesso all’Albo.
Novità anche per i notai. Secondo il Decreto, il settore dovrà garantire una equilibrata copertura territoriale “della corte d’appello nella quale il distretto è ubicato”. Per sostenere questo principio, saranno non solo indetti nuovi bandi (3 concorsi all’anno a partire dal 2012) ma verranno aumentati anche i giorni di assistenza obbligatoria nonché limitata la facoltà di aprire uffici secondari all’interno del distretto di appartenenza.
C.M.