“Il nodo ferroviario di Bari si farà. Oggi il Cipe ha decretato un passaggio storico che mette definitivamente la parola fine alla questione dei fondi per questa infrastruttura strategica per la Puglia”. L’assessore regionale alle infrastrutture strategiche e mobilità Guglielmo Minervini sottolinea subito questo aspetto nel commentare l’approvazione del contratto di programma Rete Ferroviaria Italiana, avvenuta oggi al Cipe, e che ha riservato alle infrastrutture ferroviarie per il meridione fondi aggiuntivi per 3,9 miliardi.
“Il Governo ha mantenuto l’impegno – aggiunge Minervini – e accogliamo positivamente anche la notizia della ripresa dei finanziamenti per un altro tratto dell’alta capacità ferroviaria Napoli/Bari-Lecce-Taranto per un importo di 790 milioni di euro. In questa direzione accolgo con piacere le parole del Ministro Barca che ha inteso riaffermare la centralità nazionale di questa infrastruttura.
Finalmente un rapporto istituzionale corretto sta riequilibrando le scorrettezze di un governo che negli ultimi anni si è mostrato ostile nei confronti del Mezzogiorno. Adesso ci i attendiamo un riscontro altrettanto concreto alla richiesta che questa mattina il presidente Vendola ha inoltrato al ministro Passera per riequilibrare la vertenza ferroviaria sul fronte dei servizi”.
Tornando al nodo ferroviario di Bari. “Il Cipe – spiega Minervini – ha approvato il progetto limitatamente al tratto Sud, dando il via libera al finanziamento di oltre 390 milioni di euro necessari alla realizzazione del cosiddetto ‘collo d’oca’ che libererà Bari dai binari nella fascia costiera che va da San Giorgio a Torre a Mare”.
“La nostra azione – conclude l’assessore – non si ferma qui. Adesso la palla passa a Rfi chiamata a realizzare nel più breve tempo possibile il progetto definitivo per andare in gara. Continueremo a prestare la massima attenzione perché si riducano ulteriormente i tempi di realizzazione del nodo ferroviario che potrà, una volta realizzato, svolgere il naturale ruolo di cerniera per potenziare il trasporto intermodale sulla linea Adriatica e offrie all’intero sistema economico regionale una valida alternativa al trasporto stradale delle merci e delle persone”.