Lavoro: al via il tavolo per la riforma

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A Palazzo Chigi si “apre” oggi il tavolo tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Sul tavolo, come ha spiegato il presidente del Consiglio Mario Monti, ci sara’ innanzitutto ”la semplificazione, con la riduzione delle segmentazioni” e con un’attenzione particolare ai giovani e ”al miglioramento qualitativo del lori ingresso nel mondo del lavoro”. Si partira’ quindi con ogni probabilità dalla diminuzione del numero dei contratti per l’ingresso nel mercato del lavoro, dall’aumento della produttivita’ media e dei salari reali, dalla ripresa dell’occupazione e dalla riorganizzazione degli ammortizzatori sociali ”per dare risposte urgenti – ha evidenziato il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera – ai 6-7 milioni di disoccupati, inattivi e sottoccupati”. Nessun tabu’ – e’ stato lo stesso Monti a ribadirlo, sull’art.18 – anche se la questione, gia’ esclusa daisindacati, non dovrebbe essere oggetto del primo round di trattativa. “Andiamo al tavolo – afferma il direttore generale di Confindustria Gianpaolo Galli – con grande senso di responsabilita’, fiducia, grande attenzione e consapevolezza che questa e’ una partita importante per uscire dalla zona pericolo in cui siamo dal punto di vista finanziario”. ”Mi auguro – aggiunge – che anche da parte del mondo sindacale ci sia altrettanta disponibilita’, un dialogo costruttivo con il sindacato e faremo tutto il possibile perche’ sia così”. Sfida che i rappresentanti dei lavoratori, che si siederanno al tavolo finalmente di nuovo uniti, sono pronti a raccogliere. ”Noi vogliamo un confronto vero. Siamo pronti”, afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, che chiude sull’art. 18: ”dai sindacati e’ considerato nella categoria dei diritti e non dei problemi. Non è un’anomalia italiana, ci sono più precari dove non c’é l’art. 18: tutte le aziende sotto la soglia dei 15 dipendenti potrebbero assumere i precari che ci sono senza abbassare la soglia. Insomma non c’é nessuna ragione per intervenire su questo tema – taglia corto – Non vorrei che per qualcuno qualcuno fosse una specie di fissa”. ”Assolutamente determinata” a trovare un accordo la Cisl, anche perche’ ”i tempi del lavoro sono davvero urgenti. “Noi – sottolinea il segretario generale aggiunto, Giorgio Santini – giochiamo a carte scoperte: presenteremo un documento dettagliato con proposte precise su tre questioni clou: come procedere per le nuove assunzione, gli ammortizzatori sociali e i lavori flessibili”. “Depoliticizzato” e’ invece la parola chiave utilizzata dalla Uil che auspica un confronto aperto e ”senza pregiudizi”. ”La depoliticizzazione del confronto favorisce le proposte. Siamo fiduciosi che si apra un confronto serio: cosi’ e’ piu’ facile per un sindacato operare”, afferma il segretario confederale Guglielmo Loy, che esclude la possibilita’ di una discussione sull’art.18: ”il problema oggi e’ come governare le uscite e garantire le entrate”, conclude.