Istat: commercio estero in crescita con i paesi extra Ue

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A dicembre 2011 l’Istat registra una significativa crescita congiunturale delle esportazioni (+5,4%) a fronte di una flessione delle importazioni (-3,1%). Nell’ultimo trimestre la dinamica congiunturale è positiva per le esportazioni (+0,9%) e negativa per le importazioni (-2,8%).

A dicembre la crescita tendenziale è sostenuta per le esportazioni (+11,2%), mentre le importazioni registrano una consistente flessione (-12,4%). Al netto degli acquisti di pannelli solari, in forte contrazione rispetto a dicembre 2010, la flessione delle importazioni è pari al 7,3%.

Complessivamente, i risultati medi annui del 2011 segnalano il proseguimento dell’espansione degli scambi con i paesi extra UE: +14,9% per l’export e +12,6% per l’import. Rispetto al 2008, ultimo anno di espansione prima della crisi, il valore degli scambi a prezzi correnti è superiore del 9% circa per l’export e dell’8% per l’import.

Per la prima volta da molto tempo, a dicembre 2011 il saldo commerciale con i paesi extra Ue è positivo e pari a 1.999 milioni, a fronte di un disavanzo di 1.451 milioni a dicembre 2010.

Nel 2011 il disavanzo commerciale (-21.6 miliardi) è in lieve miglioramento rispetto al 2010. Il deficit energetico (-60,9 miliardi) è in crescita rispetto al 2010 (-53 miliardi), mentre si amplia in modo rilevante l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici: da 30,9 miliardi nel 2010 a 39,3 miliardi nel 2011.

A dicembre l’aumento tendenziale delle esportazioni coinvolge tutti i principali comparti. I prodotti intermedi (+14,1%), i beni di consumo non durevoli (+13,1%) e strumentali (+12%) presentano tassi di crescita nettamente superiori a quello medio.

Le importazioni mostrano contenuti incrementi tendenziali per i beni di consumo non durevoli (+4,8%) e i beni strumentali (+0,8%). Gli acquisti all’estero degli altri principali raggruppamenti sono in flessione, con una forte riduzione per i prodotti intermedi (-30,3%) e l’energia (-11,4%).

I mercati più dinamici all’export sono: Svizzera (+25,8%), Stati Uniti (+18,2%), EDA (+15,6%), Russia (+13,5%). La diminuzione delle importazioni è accentuata per i flussi da Cina (-33,6%), EDA (-31,9%), Mercosur (-24,3%) e Russia (-23,1%).