Lavoro: il governo “stringe” i tempi

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Sulla riforma del mercato del lavoro il governo intende agire in tempi brevi e “in modo strutturale”.
E’ questa la posizione emersa dall’incontro con le parti sociali a Palazzo Chigi. L’esecutivo ha presentato a sindacati e imprese un documento in cinque punti per la riforma del mercato del lavoro: tipologie contrattuali, apprendistato, flessibilità, ammortizzatori sociali e servizi per il lavoro.
E tra le principali novità emerse al tavolo, ci sarebbero il contratto unico, il ricorso alla flessibilità più caro e una stretta sull’utilizzo della cassa integrazione. Ma proprio su quest’ultimo argomento è arrivato l’immediato altolà dei sindacati. Non è stato, invece, affrontato nello specifico il capitolo dell’articolo 18. “Servono buone soluzioni strutturali per il mercato del lavoro”, ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti. Il governo non procedera’ per decreto ma chiede che i tempi del confronto siano brevi. “Spero – ha aggiunto Monti – prima di lasciare il tavolo per andare all’Europgruppo, che si riesca a non ridurre il messaggio che mandiamo sulla riforma del mercato del lavoro solo al tema dell’articolo 18. “E’ necessario chiudere il confronto sulla riforma del lavoro in 3, 4 settimane – ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero – la riforma si fara’ insieme alle parti sociali avvalendosi del coordinamento del governo. La riforma degli ammortizzatori sociali e’ un capitolo importantissimo, ma dobbiamo considerare anche con lo stato dei conti e le poche risorse che abbiamo”, ha aggiunto. Sul fronte sindacale, la Cgil avverte il Governo che sul mercato del lavoro non sono accettabili ”scelte unilaterali”. ”Cio’ che ci auguriamo – ha detto il segretario generale Cgil, Susanna Camusso – e’ che sia una giornata utile perche’ siachiaro al Governo che il mercato del lavoro e’ complesso. Non ci possono essere scelte unilaterali del Governo su queste materie. Sulla riforma del mercato del lavoro “occorre procedere con molta cautela”, ha detto Raffaele Bonanni, leader della Cisl. “Dobbiamo rassicurare il mercato del lavoro – ha aggiunto – cercando soluzioni che non dividano ma uniscano. Siamo disponibili a discutere della revisione degli strumenti, ma senza rompere la necessaria coesione sociale”. Sulle tipologie contrattuali Bonanni ha poi sottolineato: “Possiamo lavorare insieme su strumenti che hanno trovato gia’ il favore di tutti come l’apprendistato per i giovani, migliorando questi strumenti. Sappiamo tutti che c’e’ un uso improprio di alcuni istituti come le partite Iva. Per questo la strada e’ quella di alzare la contribuzione per evitare questo dumping del mercato del lavoro”. “Temo che il metodo suggerito dal Governo possa favorire il disastro”, ha affermatoinvece il leader della Uil, Luigi Angeletti. “La definizione delle soluzioni – ha aggiunto – deve essere il prodotto di un confronto negoziale vero”. “Credo che le parti sociali siano in grado di risolvere l’80% dei problemi – ha spiegato Angeletti – se il Governo ha un approccio sussidiario, e’ utile. Se fosse il contrario, ci si incamminerebbe verso un disastro politico. Temo che il metodo suggerito possa favorire il disastro: la definizione delle soluzioni deve essere il prodotto di un confronto negoziale vero”. Oltre alla riforma del lavoro si deve discutere “di riforma fiscale e di stimoli agli investimenti. Altrimenti questo tavolo non produrra’ gli effetti sperati”, ha detto il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella.