Oltre 23mila impianti di distribuzione del carburante presenti in Italia dovranno fare i conti con le nuove norme previste dal pacchetto liberalizzazioni. E già si annunciano le prime serrate. Il Decreto, infatti, prevede un ampliamento del mercato andando a toccare diversi aspetti del settore.
Gestori più indipendenti: Attualmente, secondo i dati forniti dall’Unione petrolifera, il 52% delle stazioni sono di proprietà delle compagnie petrolifere (il 39% dai retisti indipendenti e il 9% dalle cosiddette “pompe bianche”). Questo dato è stato sicuramente alimentato dal fatto che un terzo del settore doveva essere venduto appunto a tali compagnie. Con le nuove direttive, questo obbligo scomparirebbe lasciando ai gestori anche la libertà di accordarsi per riscattare gli impianti “a equo indennizzo”, oltre che ad approvvigionarsi all’ingrosso da chi si vuole. Su questo punto, però, molti si sono già opposti contestando il fatto che sarebbe una libertà data solo ai titolari delle pompe ma non agli altri.
Tempi di allacciamento: Entro 90 giorni dall’entrata in vigore del Decreto, l’Autorità dell’energia elettrica e del gas all’interno dei Codici di rete e di distribuzione, dovrà adottare delle misure affinchè “siano previste modalità per accelerare i tempi di allacciamento dei nuovi impianti di distribuzione di metano per uso autotrazione alla rete di trasporto o di distribuzione di gas, per ridurre gli stessi oneri di allacciamento, in particolare per le aree dove tali impianti siano presenti in misura limitata, nonché per la riduzione delle penali per i superi di capacità impegnata previste per gli stessi impianti”.
Attività “non oil”: Presso gli impianti con superficie superiore ai 1500 metri quadri, sarà data la possibilità di vendere prodotti al di fuori dei semplici carburanti e che vanno dai tabacchi, ai giornali, ai ricambi per auto.
Cartellonistica: Più chiarezza anche in merito ai cartelloni che espongono i prezzi del carburante. Per garantire maggiore informazione per il cliente, i gestori dovranno mettere in evidenza le prime due cifre decimali del prezzo esposto.