In una lettera al Vice Ministro Grilli espresse forti critiche al metodo di calcolo fondato sul rating. Governo intervenga, necessaria più trasparenza ed equità per evitare ricadute su erogazione creditizia a imprese e famiglie.
“Le nuove modalità per determinare il prezzo della garanzia statale a supporto dell’emissione di passività bancarie penalizzano quegli istituti italiani privi di rating costretti a subire un sovraccosto stimabile in circa 30 punti base”.
Lo sottolinea l’ABI in una lettera indirizzata al Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli, stigmatizzando fortemente le indicazioni europee recepite dal governo italiano nel decreto di dicembre su Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici, in cui “prendendo a riferimento un campione di grandi banche europee, viene assegnato nella determinazione del prezzo un ruolo di particolare rilievo al rating attribuito agli intermediari, nonostante le forti critiche ormai rivolte all’affidabilità segnaletica di tale strumento”.
L’ABI, nel ricordare che “questo orientamento è in netto contrasto con l’intento espresso dallo stesso Presidente della Bce di fare meno affidamento sul giudizio delle agenzie di rating”, evidenzia un trattamento estremamente penalizzante per le banche che non dispongono di rating, deciso sulla base di un documento di lavoro, informale e non pubblicato, della Commissione Europea.
Si tratta dunque di “modalità di diffusione delle informazioni assolutamente prive di qualsiasi trasparenza e ufficialità” che determina “un giudizio di disvalore verso tutti quegli operatori economici che, per caratteristiche strutturali, dimensioni, o per sfiducia verso il giudizio di dette agenzie, non si sono sottoposte a determinate procedure”.
La conseguenza per l’Associazione Bancaria Italiana è un ulteriore appesantimento alla piena operatività delle banche italiane, impegnate con un’evidente specificità commerciale nel panorama europeo a sostenere famiglie e imprese.
“Il rischio infatti – rileva ABI – è un nuovo ostacolo alla necessità di indirizzare al meglio la capacità di erogazione creditizia per le Pmi e l’economia in generale. Pertanto è urgente che il governo intervenga con vigore a livello europeo per segnalare questa criticità, evidenziando la necessità sia di appositi approfondimenti tecnici sia la definizione di una procedura di calcolo della garanzia trasparente, certa e non penalizzante”.