Con il nuovo record fatto segnare dal prezzo della benzina il costo di un pieno sorpassa addirittura per la quello della spesa mensile per la mensa scolastica che le famiglie devono affrontare per il proprio figlio. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che con il prezzo alla pompa schizzato a punte record di 1,84 euro al litro fare il pieno ad un’auto di media cilindrata con un serbatoio di 45 litri costa oltre 82,8 euro, un importo leggermente superiore alla spesa di 80 euro richiesta dal comune di Roma senza documentazione Isee per le mense scolastiche. L’incremento record del 16 per cento nella spesa per la benzina nel 2011 secondo i dati rilevati il 30 gennaio dal Ministero dello Sviluppo
Economico sono il risutlato del fatto che – sottolinea la Coldiretti – con un litro di benzina che è arrivato a costare molto di piu’ di un litro di latte o di un chilo di pasta si sono verificati profondi dei cambiamenti nella distribuzione della spesa degli italiani. La voce trasporti, combustibili ed energia elettrica assorbe oltre il 19 per cento del totale ed ha superato quella per alimentari e bevande nei budget delle famiglie. In un paese come l’Italia dove l`88 per cento dei trasporti commerciali avviene su gomma l’aumento dei carburanti rischia di determinare peraltro un effetto valanga sul prezzo finale di vendita dei prodotti con ogni pasto che – precisa la Coldiretti – percorre infatti in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole. Le conseguenze si sentono in realtà già a partire dai campi dove in un anno l’aumento del prezzo del gasolio destinato all’attività agricola è costato – stima la Coldiretti – circa 400 milioni di euro, con un incremento del 58 per cento del costo al litro. Oltre all’aumento dei costi per il movimento delle macchine come i trattori, in agricoltura il caro petrolio colpisce soprattutto – conclude la Coldiretti – le attività agricole che utilizzano, con l’arrivo del maltempo con freddo e gelo, il carburante per il riscaldamento delle serre (fiori, ortaggi e funghi), di locali come le stalle, ma anche per l’essiccazione dei foraggi destinati all’alimentazione degli animali.