Il Governo ha convocato per giovedi’ alle 10,30 sindacati e imprese per discutere della riforma del mercato del lavoro e delle misure per la crescita. L’incontro si terra’ a Palazzo Chigi, come il precedente. La convocazione e’ firmata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricala’. Al tavolo ci saranno Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Abi, Ania, Rete imprese Italia e Alleanza per le cooperative. “Il governo varera’ la riforma del mercato del Lavoro per fine marzo”. “Obiettivo – avverte il ministro Elsa Fornero – da raggiungere con il dialogo con le parti sociali”. Sara’ necessario un accordo con imprese e sindacati? ”Non ho detto questo. La condizione e che i risultati ci siano, che la riforma sia incisiva”, chiarisce. Il ministro del Lavoro ha poi sfiorato il terreno minato dell’articolo 18: ”Non e’ un tema preminente ma non deve essere un tabu”’, ribadisce citando il premier Mario Monti. Poi non esclude che se ne possa discutere, almeno su alcuni effetti, e spiega di essere ”sicura” del fatto che tre possibili ”modi” ce ne siano ”almeno due che il sindacato e’ disposto a considerare”. Per esempio, regolare ”in maniera diversa le cause di lavoro”, per ridurre ”incertezze” di cui soffrono le imprese, a partire dai ”costi molto gravosi” dovuti al ritardo con cui arrivano le sentenze di reintegro. Il ministro vuole inquadrare la riforma in ”un quadro di politica economica piu’ ampio”, e non esclude interventi anche di ”politica fiscale”, come ”un cambiamento del mix di tassazione tra capitale e imprese”. Pensa a incentivi per le imprese, ma quando ci saranno le risorse: ”Per detassare bisogna ridurre ancora la spesa pubblica”, un lavoro che e’ in corso con la spending review.
Capitolo contratti. L’obiettivo e’ disincentivare la flessibilita’ che alimenta il precariato, renderla ”piu’ costosa”. E, al contrario, rendere la stabilizzazione dei posti di lavoro ”appetibile anche per i datori di lavoro”. Nessuna delle ipotesi circolate, come il modello Ichino, e’ sul tavolo, perche’ ”il governo e’ intenzionato a fare le sue proposte nel dialogo”, dice Fornero. ”Andare ad un contratto unico mi sembra anche eccessivo”, aggiunge. ”Una delle ipotesi e’ lavorare sull’apprendistato”. E si punta ”a sperimentare nuove forme contrattuali”, anche ”con accordi con le Regioni”. In ogni caso la riforma non tocchera’ i diritti acquisiti da chi ha gia’ un contratto di lavoro, garantisce il ministro.
Da Bruxelles arriva la proposta del presidente della Commissione Ue, José Barroso: inviare un team in Italia, e in altri Paesi con una alta disoccupazione, che lavori con governi e parti sociali per creare occupazione anche con l’aiuto dei fondi Ue non spesi. Il ministro e’ d’accordo: ”Saremo lieti di collaborare, non ci vediamo nessuna forma di tutela”, dice. E su Fiat Elsa Fornero dice: ”Voglio che resti in Italia con capacità di vendere il prodotto in Italia e all’estero. E che resti con l’orgoglio di chi ha dato tanto al Paese ma che ha ricevuto anche tanto dal Paese. Mi auguro che dia il suo contributo. Me lo auguro da ministro, italiana, torinese”