La Confedilizia ha presentato oggi i risultati di “Un anno di quotazioni del Borsino immobiliare”, raccolti in una apposita pubblicazione.
Il Borsino immobiliare Confedilizia rileva, ogni semestre, i valori di compravendita degli immobili adibiti ad uso abitativo di 105 capoluoghi di provincia (47 città del Nord, 25 del Centro e 33 del Sud con le isole). La settima edizione della pubblicazione riporta i dati che emergono dalla media della rilevazione dei due semestri del 2011. I valori minimi sono riferiti ad immobili da ristrutturare completamente. I valori massimi sono riferiti ad immobili nuovi o ristrutturati.
Fra i valori massimi di compravendita registrati si segnalano – per le zone centrali – Venezia (con una media di 9.300 euro al metro quadro), Roma (8.940 euro mq) e Milano (7.800 euro mq); per le zone semicentrali, Venezia (6.290 euro mq), Milano (5.250 euro mq) e Roma (5.040 euro mq); per le zone periferiche, Roma (4.030 euro mq), Venezia (3.960 euro mq) e Milano (3.450 euro mq).
Con riferimento alle aree geografiche, i valori massimi medi registrati in zone centrali, sono: al Nord, 3.397 euro al metro quadro; al Centro, 3.205 euro mq; al Sud con le isole, 2.351 euro mq. Per i valori minimi medi, in zone periferiche, sono stati rilevati: al Nord, 1.018 euro al mq; al Centro, 1.070 euro mq; al Sud ed isole, 782 euro mq.
Il 2011 è stato un anno caratterizzato, soprattutto nella sua seconda metà, prima dalle voci dell’introduzione di un’imposta patrimoniale e poi dalla manovra di fine anno con l’aggravio dato dall’Imu, circostanze che hanno determinato un effetto depressivo su un mercato sostanzialmente stabile (fatte le dovute distinzioni in relazione a singole zone e con riferimento alle varie tipologie di immobili). L’effetto depressivo si è immediatamente trasmesso anche all’investimento in immobili a scopo di locazione. Attualmente, i contratti di locazione sono in caduta, in mancanza della determinazione da parte dei Comuni dell’aliquota Imu per gli immobili locati: ciò che genera una pesante situazione di incertezza, che condiziona il settore e che potrà essere foriera di consistenti effetti sociali.
Per i prossimi mesi la Confedilizia prevede poi una situazione di sostanziale stasi nel mercato della compravendita, che potrà far registrare andamenti di segno positivo solo in limitate aree, caratterizzate da attrattività di tipo particolare (centri storici delle città d’arte e rinomate località di villeggiatura, in particolare). Nel settore, la situazione di crescente disagio sociale, in mancanza di una ripresa dell’economia, peserà soprattutto a riguardo dei mutui.
Il mercato della locazione, dal canto suo, potrà ad avviso della Confedilizia parzialmente riprendersi – in mancanza di immediati interventi sul già varato aggravio tributario erariale e su quello che si va decisamente profilando a livello locale (con la fissazione di aliquote superiori a quella prevista in via generale o, addirittura, al 10,6 per mille) – solo a seguito dell’adozione di urgenti provvedimenti che, introducendo nel settore una forte flessibilità contrattuale, ne determinino uno sblocco, con conseguente crescita degli investimenti nel particolare comparto.