Confcommercio: nel commercio il più alto tasso di stabilizzazione dei posti di lavoro

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In un momento in cui vengono battute tutte le strade del dialogo per raggiungere un accordo per modernizzare le relazioni sindacali e il mercato del lavoro, l’uscita di Martini, oltre che improvvida è dannosa perché avvelena questa stagione di confronto, demonizzando tutta la flessibilità e in particolar modo insistendo a rappresentare come negativo l’istituto del part time, contratto a tempo indeterminato, che peraltro i contratti collettivi del terziario, distribuzione e servizi hanno regolamentato per primi: è quanto si legge in una nota di Confcommercio che replica alle affermazioni odierne del Segretario generale della Filcams-Cgil, Franco Martini.

Proprio il part time – ricorda Confcommercio – è tra gli istituti che maggiormente l’Europa ci chiede di valorizzare e che in altri settori è ambito perchè difficile da ottenere. E Martini sa bene – e se non lo sa glielo ricordiamo noi – che la flessibilità nel settore del turismo, della distribuzione e dei sevizi, è regolamentata da accordi collettivi e da norme di legge proprio perchè è storicamente riconosciuto che alcuni settori hanno esigenze di flessibilità fisiologica legate alla stagionalità così come alle promozioni, ai picchi ecc.

Parlare di “chimera” a proposito del posto fisso nel commercio è una provocazione irricevibile perché oltre l’80% degli occupati in questo settore ha un contratto a tempo indeterminato.

Stupisce, poi, il fatto che mentre il Paese è impegnato ad evitare una deriva della crisi verso la crescita della disoccupazione si prendano di mira gli unici settori che negli ultimi 10 anni hanno generato quasi 900mila posti di lavoro, pari ad oltre il 70% della crescita occupazionale complessiva del terziario.