Rappresenta l’ennesimo scandalo di cui nessuno parla, l’erogazione di 203 miliardi di euro alle banche italiane al tasso dell’1% da parte della Bce, non finalizzati a far ripartire l’economia con tale abbondante liquidità, per assecondare le richieste di credito alle piccole e medie imprese strozzate o alle famiglie indebitate, ma per compiere lucrose plusvalenze con il riacquisto delle proprie obbligazioni bancarie, già garantite per 7 anni,dal decreto “Salvabanche”.
E mentre la Banca d’Italia continua a navigare in 104,3 miliardi di oro, le famiglie ed i cittadini indebitati sono chiamati a fare gli ennesimi sacrifici, le “virtuose banche italiane”, beneficate da una ingente massa di liquidità, continuano a praticare tassi sui mutui più elevati dello 0,67% in più della media europea (4,60% Italia,contro 3,93% media Ue), ad introdurre ulteriori balzelli sui costi dei conti correnti,pari a 295,66 euro contro 114 dell’Europa a 27; a riacquistare i propri bond dopo che Bankitalia ha eliminato il vincolo di emettere titoli analoghi, generando plusvalenze pari a 530 milioni per Unicredit; 500 milioni per il Banco Popolare; 260 milioni di euro per Intesa San Paolo.
Adusbef e Federconsumatori chiedono quindi alla Banca d’Italia,maggiore vigilanza sulla ingente massa di liquidità erogata dalla Bce per far ripartire l’economia,non per far conseguire ingenti guadagni alle banche,ed un monitoraggio attento sulla politica dei tassi e delle commissioni, in vertiginoso aumento per evitare che i grandi sacrifici delle famiglie e delle piccole e medie imprese,volano dell’economia,possano rappresentare l’ennesimo,grande affare per i banchieri.