Replica della Confederazione alle affermazioni del Ministro delle Politiche Agricole, circa un presunto tentativo da parte della Gdo di affossare alcune norme del decreto liberalizzazioni.
La via maestra per affrontare la questione dei tempi di pagamento anche tra i privati è a nostro avviso il recepimento della direttiva europea in materia del 2011. Del resto, alla stregua di quanto previsto con la recente approvazione di un emendamento alla Legge Comunitaria per il 2011, tale recepimento nel nostro ordinamento dovrebbe avvenire in tempi celerissimi. Nell’approccio europeo al problema, resta infatti confermata la possibilità di determinare per via contrattuale il termine di pagamento tra le parti e soltanto in mancanza di tale previsione contrattuale scattano gli interessi di mora dopo trenta giorni: è quanto si legge in una nota di Confcommercio in risposta alle affermazioni del Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, circa un presunto tentativo da parte della Gdo di affossare alcune norme del decreto liberalizzazioni.
La disciplina recata dall’articolo 62 del decreto legge del 24 gennaio per i prodotti agricoli ed agroalimentari – prosegue la nota – cozza con questo impianto europeo, prevedendo invece l’inderogabilità contrattuale del termine di trenta giorni per le merci deteriorabili e del termine di sessanta giorni per le altre merci.
Ne risulta, dunque, un intervento “a gamba tesa” sul terreno del libero svolgimento delle relazioni economiche che – conclude Confcommercio – sa tanto di antiquato dirigismo e che non ha davvero nulla di quelle logiche di liberalizzatrice spinta alla competitività, che costituiscono l’insegna complessiva del decreto.