Lavoro: Rete Imprese Italia, “non toccare la flessibilità in uscita per le Pmi”

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La trattativa sulla riforma del mercato del lavoro entra nel vivo. Nel nuovo incontro di ieri a Palazzo Chigi tra governo e parti sociali il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha assicurato: l’esecutivo non imporra’ “nessun aut aut, non e’ un prendere e lasciare”. Sul tavolo del confronto ci sara’ comunque anche il tema della flessibilita’ in uscita, ovvero l’articolo 18. Lunedi’ la discussione si spostera’ al ministero del Lavoro, la riunione iniziera’ nel primo pomeriggio. Al primo punto dell’ordine del giorno ci sara’ l’apprendistato (il ministro Fornero ha detto che “deve diventare la forma tipica di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro” e che non saranno piu’ ammessi “usi impropri” di questo strumento), poi si discutera’ degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive per il mondo del lavoro. Per ultimo si affrontera’ il tema piu’ spinoso: l’articolo 18. Durante il confronto a Palazzo Chigi Rete Imprese Italia ha chiesto al Governo di non ridurre la flessibilita’ in uscita gia’ esistente per le imprese fino a 15 dipendenti (queste aziende sono escluse dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori sul reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo, ndr). Il presidente pro tempore di Rete imprese Marco Venturi ha quindi sottolineato la necessita’ di contenere il costo del lavoro per le piccole imprese. Venturi ha definito “positivo” l’incontro. “Abbiamo avviato un confronto anche con il governo, ci saranno ulteriori incontri con il ministro per approfondire i temi fondamentali anche tra ministro e imprese. Ci saranno anche incontri separati per chiarire alcune questioni serie, credo che possa aiutare nella costruzione dell’accordo sul lavoro”. Da parte delle piccole imprese ci sono alcuni punti fondamentali che ”faranno parte del confronto che prosegue con il governo”, annuncia Venturi: ”misure per per favorire la buona occupazione, costo del lavoro, flessibilita’ in uscita”. ”Incontreremo il ministro Fornero e in quellla sede approfondiremo i temi che per le Pmi sono fondamentali all’interno di questa trattativa”. Parlando poi del tema caldo degli ammortizzatori sociali, Venturi ha detto che “gli effetti della riforma degli ammortizzatori sociali potranno esplicarsi non prima del “2014: e’ l’ipotesi su cui tutti realisticamente si ritrovano, perche’ il ministro Fornero ha detto che 18 mesi sono un tempo in cui realisticamente puo’ arrivare in porto una tale riforma”. Sul fronte sindacale, Cgil, Cisl e Uil chiedono a Monti di collegare i tavoli della riforma del mercato del lavoro e della riforma fiscale. “Lavoro, crescita e fisco stanno insieme – dice il segretario generale dell Cgil Susanna Camusso – la domanda su un tavolo unico dovete farla a Monti. Il Governo sembra che non sia pronto”. Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, aggiunge: “Facciamo un appello a Monti. Noi chiediamo di collegare i tavoli del mercato del lavoro e della riforma fiscale. Il Governo ci dica che intenzioni ha”. Per Giovanni Centrella, segretario generale dell’Ugl, “la riforma fiscale e’ importante tanto quanto la riforma del mercato del lavoro. Le cose vanno discusse insieme”. Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, ha detto da parte sua che per il Governo la forma preferenziale di ingresso nel mondo del lavoro e’ l’apprendistato. “Ovviamente – ha poi sottolineato – è emersa soprattutto da parte delle imprese una serie di problemi relative alle modalita’ di ingresso”.