Bolzano: un nuovo Piano delle Zone di Pericolo del Comune

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Presentate le opere di consolidamento e sicurezza delle pareti che sovrastano la città. Nasce il Piano delle Zone di Pericolo.
“La manutenzione del territorio deve diventare l’infrastruttura primaria del nostro Paese”. Ha citato una recente dichiarazione del presidente del Consiglio Mario Monti l’assessora comunale all’ambiente del Comune di Bolzano Patrizia Trincanato per presentare le iniziative poste in essere dall’amministrazione cittadina a tutela del territorio comunale. Attività di consolidamento e messa in sicurezza delle pareti che sovrastano la città, opere di difesa da caduta massi oltre a numerosi altri interventi per prevenire frane smottamenti e quant’altro.

Il Comune di Bolzano, attraverso l’Assessorato all’Ambiente con l’Ufficio Piano CO2, Energia ed Ecologia è da anni impegnato in varie attività di protezione civile. Un impegno anche economico che, dalla metà degli anni ’80 ad oggi, ha portato il Comune ad un investimento nel settore di circa 10 milioni di Euro.

In municipio conferenza stampa dell’assessora Patrizia Trincanato e dei tecnici dell’Ufficio Piano CO2, Energia e Geologia per illustrare nel dettaglio quanto fatto fin qui nell’ambito del settore delle frane e dei pericoli geologici e quali invece i programmi prossimi venturi. Tra questi, Trincanato ha sottolineato il nuovo Piano delle Zone di Pericolo del Comune di Bolzano (PZP) che fungerà da strumento imprescindibile per il piano urbanistico comunale sulla base della normativa provinciale vigente. Un documento che sarà definitivamente approvato presumibilmente nel corso del 2013 e del quale è in corso proprio in queste settimane l’affidamento dell’incarico per la sua redazione. Costo previsto: 160.000 Euro. Provvisoriamente, hanno spiegato i tecnici, si fa riferimento al piano preliminare del rischio idrogeologico (Geoplan) del Comune capoluogo operativo già da alcuni anni.

Nel corso della conferenza stampa il direttore dell’ufficio Piano CO2 Energia Ambiente, il geologo Emanuele Sascor ed i collaboratori del servizio Mauro Platter e Paolo Azzali hanno dettagliamente illustrato gli interventi eseguiti. Tra i più recenti, il consolidamento del versante sottostante la strada di accesso a Castel Roncolo, il consolidamento delle pareti della strada del Colle e della strada per San Giorgio-San Genesio. Molte le opere realizzate a protezione dei versanti in particolare nella zona Aslago-Maso della Pieve, Castel Flavon-Virgolo, S.Osvaldo, le pendici del Guncina, San Maurizio e via Merano. Diverse anche le tipologie d’intervento: dagli argini paramassi in terre armate (Bagni di Zolfo) alle classiche barriere paramassi (zona Cactus, via Merano, Piè di Virgolo, via Defregger), al consolidamento di pareti che sovrastano passeggiate e ciclabili. Particolarmente impegnativa l’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di difesa da caduta massi sui versanti circostanti la conca bolzanina, così come particolarmente sofisticati gli strumenti posti in essere per il monitoraggio in maniera continuativia di ammassi rocciosi instabili. Di rilievo anche la moderna tecnologia SAR (Synthetic Aperture Radar) che consente di determinare l’entità dello spostamento di un oggetto (in questo caso una parete rocciosa) confrontando le variazioni di fase delle onde elettromagnetiche riflesse dallo stesso in diversi istanti di tempo. Il segnale inviato e poi riflesso viene infatti ricevuto da un radar mentre questo si sposta lungo un apposito binario.