Nei prossimi giorni il Consiglio dei Ministri dovrà vagliare la bozza del Decreto sulle semplificazione fiscali. Le novità che verranno introdotte riguarderanno diversi settori: Imu, immobili comunali, tassa di soggiorno e tassa sui rifiuti.
Imu
L’imposta municipale unica, che secondo le nuove disposizione apportare dal Governo Monti andrà a sostituire l’odiata Ici, subirà dei lievi cambiamenti che, però, incideranno notevolmente sulle famgilie italiane. Secondo le modifiche, infatti, potranno beneficiare della detrazione sulla prima casa di 200 euro più 50 per ogni figlio residente sotto i 26 anni, solo per uno immobile a famiglia. Inoltre, per abitazione principale deve intendersi non solo quella ove il proprietario risiede abitualmente ma dove dimorano anche i restanti membri del nucleo familiare.
Immobili comunali
Anche i comuni dovranno fare la loro parte pur godendo di alcuni vantaggi previsti dalla norma. Se da un lato, infatti, dovranno dividere gli incassi sulla seconda casa (aliquota dello 0,76%) con lo Stato, escluse però gli immobili degli ex Iacp, dall’altro non saranno obbligati a versare l’Imu su edifici di loro proprietà. Inoltre, tutti i primi cittadini dovranno dotere le proprie amministrazioni di strumentazioni adeguate al fine di avviare le comunicazioni sugli adempimenti fiscali e i bonus figli esclusivamente per via telematica a sito internet del Dipartimento delle Finanze. L’invio dovrà avvenire entro ogni 23 aprile mentre le rispettive pubblicazioni entro il 30 dello stesso mese.
Tassa di soggiorno
Con i massicci flussi turistici registrati nel nostro Paese, il Governo Monti ha pensato bene di allargare la tassa di soggiorno non solo ai capoluoghi di Provincia, unioni di Comuni e loclaità turistiche ma anche a tutti i comuni d’Italia. Sarà così possibile, per i sindaci, introdurre la sovratassa di 5 euro a pernottamento. Gli incassi, però, dovranno essere destinati ai settori del turismo e dei beni culturali mentre, per gli albergatori che non dichiarano allo Stato gli introiti, sarà prevista una pena al 100 o al 200% dell’imposta dovuta. Prevista, inoltre, una piccola via d’uscita ovvero il diritto di rivalsa sui turisti ma con il vincolo di rigirare poi le somme recuperate alle casse comunali.
Tassa rifiuti
Non più Tarsu e Tia ma Tares. Così si chiamerà la nuova imposta sui rifiuti che si applicherà sull’80% della superficie catastale dal prossimo anno. Per quanto concerne tutti quegli edifici cosiddetti “fantasma”, l’imposta verrà applicata sulla base di un calcolo della superficie “convenzionale” stabilito dalla stessa Agenzia del Territorio. Stessa cosa varrà anche per gli immobili per cui è stata definita una rendita “presunta” ma non ancora definitiva.
C.M.