Ai microfoni di Radio Bbsi il prefetto di Alessandria Francesco Paolo Castaldo ha rilasciato un’interessante intervista su uno dei problemi di più stringente attualità che riguardano la vita politica e sociale della città: la pronuncia della Corte dei Conti sui bilanci comunali e i percorsi burocratici e istituzionali che occorre seguire nell’assumere qualsiasi tipo di decisione in questo delicato momento. Un prefetto, come sempre particolarmente brioso e pungente, che non ha fatto mancare anche qualche frecciatina su chi, con eccessiva leggerezza, ha diffuso notizie prive di reale fondamento.
Le polemiche sul bilancio sono l’argomento all’ordine del giorno in città. Tutti ne parlano, tutti ritengono di essere i depositari della verità. Qual è, in realtà, la prassi che può portare il prefetto ad assumere decisioni al riguardo?
“Occorre stabilire un concetto fondamentale e preliminare: quando ci si avvicina a procedure previste per legge, difficili da portare avanti, perchè si riflettono sull’economia locale e l’assetto sociale locale, ognuno di noi, in primis il sottoscritto in quanto è poi chiamato a fare, ma chiunque voglia prendere parola su questa questione deve quantomeno andarsi a documentare, prima di cominciare a trinciare giudizi del tipo ‘il prefetto deve fare…il sindaco non ha fatto…il procuratore ha facoltà…’. Giudizi del tutto privi di riscontro formale. Ognuno di noi ha propri compiti e, siccome noi siamo deputati a fare in modo che venga tutelata la legalità, lo dobbiamo fare con i documenti che il legislatore ci mette a disposizione. Il prefetto non può svegliarsi la mattina e commissariare un Comune. L’ho spiegato più volte e mi dispiace che ci sia ancora chi non l’abbia capito. E mi dispiace, soprattutto, non essere stato consultato prima di far circolare voci destabilizzanti, che non fanno il bene di nessuno. La mia porta è sempre aperta, a tutti: forse a volte sarebbe meglio approfittarne! La situazione, comunque, va letta in questi termini: c’è un decreto legislativo del settembre scorso che ripercorre l’iter procedurale e che afferma chi sia delegato al controllo sugli atti: in questo momento il controllo sugli atti degli enti locali è facoltà unicamente della Corte dei Conti, al prefetto tale facoltà è stata revocata diversi anni fa. Chiarito questo primo passaggio, ricordo che se la Corte dei Conti rileva anomalie nella gestione da parte dell’ente locale che possano portare conseguenze negative nei confronti del cittadino, assegna termini entro i quali quelle anomalie devono essere eliminate. Si dice, al proposito, che la Corte dei Conti emette delle ‘specifiche pronunce’. Le pronunce possono essere tre: una si è verificata a settembre scorso, un’altra successiva il 19 gennaio, ora la Corte dei Conti ha concesso ancora una possibilità all’ente locale, rinvenendo difficoltà strutturali nella gestione del governo alessandrino e concedendo ulteriori trenta giorni di tempo per intervenire ed eliminare quelle anomalie.
Se ciò non dovesse realizzarsi?
“Se le anomalie non scomparissero, a questo punto, e solo a questo punto, la Corte dei Conti interessa il prefetto che, a sua volta, invita il consiglio comunale, nei 20 giorni successivi, a deliberare sulla situazione. Solo se il consiglio non interverrà entro tale termine, allora, il prefetto si trasformerà in un commissario ‘ad acta’ e procederà allo scioglimento. Questa è la situazione: non ha senso che ognuno la racconti a modo proprio, come non ha senso che si interpreti in maniera erronea un piccolo inciso della Corte che riporta agli organi di controllo: il prefetto non è chiamato a svolgere tale compito!”
E sui singoli amministratori?
“Le indagini della Procura Generale della Corte dei Conti e quelle della Procura della Repubblica verificheranno se, nei confronti di alcuni soggetti che gestiscono la cosa pubblica, siano ipotizzabili reati penalmente rilevanti o ci sia un ipotetico danno erariale. Se dall’esito di queste indagini emergeranno situazioni tali da portare a denunce di primo grado che confermino questi fatti, scatteranno i relativi provvedimenti”
La macchina statale, dunque, è perfettamente funzionante e in grado di verificare la regolare evoluzione della vicenda Alessandria?
“Assolutamente sì. Non abbiamo smesso per un solo secondo di monitorare la situazione e di procedere secondo i dettami delle corrette procedure amministrative. E curiosamente, pur rispettando gli impegni che ci vengono imposti dal nostro ruolo, trovo anche il tempo per soddisfare la mia passione per la musica! Anche su questo si è scritto e, spesso, a vanvera! Mi piace ricordare che quando vengo chiamato a queste…performances musicali, lo faccio perchè sono comunque sempre iniziative a scopo benefico: se picchiare qualche colpo su una batteria può portare dei vantaggi a persone che ne hanno bisogno, sono ben felice di farlo!”.