Dopo le pensioni, la concorrenza e il lavoro, arriva il turno del fisco. Il governo Monti avanza su un altro importante pilastro dell’economia italiana, con il decreto legge di semplificazione fiscale, che oggi sara’ esaminato dal pre-consiglio e venerdi’ sara’ in Consiglio dei ministri. A confermare la volonta’ di mettere mano al capitolo fiscale e’ lo stesso premier, Mario Monti, che ribadisce l’intenzione dell’esecutivo di ”far affluire ai contribuenti onesti il gettito della lotta accresciuta all’evasione in termini di minore aggravio fiscale”. Si parte con la mission di ”rendere ai contribuenti onesti la vita piu’ semplice dal punto di vista fiscale” e il presidente del Consiglio assicura che ci saranno ”molti provvedimenti in questo senso”. Prima di tutto si puntera’ a ridurre il numero degli adempimenti a carico dei contribuenti e a migliorare l’amministrazione finanziaria. Ma allo stesso tempo si punta anche a intensificare la lotta all’evasione fiscale, con nuovi strumenti. Parte delle risorse aggiuntive, che arriveranno dal sommerso, potrebbero essere in parte destinate a ridurre il peso del fisco, a partire dall’aliquota Irpef piu’ bassa. In particolare e’ allo studio l’ipotesi di far scendere il primo scaglione dell’imposta sui redditi, attualmente al 23%, di tre punti, portandola al 20% e allineando cosi’ il prelievo a quello delle rendite finanziarie. Per alleggerire il peso di una manovra del genere, che costerebbe diversi miliardi, si starebbe pensando anche a una revisione delle fasce di reddito su cui grava l’imposta, allargando la platea interessata dal primo scaglione e, allo stesso tempo, rivedendo anche le detrazioni e deduzioni. In dirittura d’arrivo anche il riordino delle detrazioni fiscali, mission data dall’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, a Vieri Ceriani (quando era responsabile per le questioni tributarie di Bankitalia). Nella sua veste attuale di sottosegretario cerchera’ di realizzare l’ambizioso progetto di ridurre il numero delle voci che, complessivamente, costano allo Stato 170 miliardi di euro l’anno, per un totale di 720 bonus. Il governo sembra orientato a mettere a punto una nuova delega fiscale, per superare quella approvata dal governo Berlusconi, incorporando alcuni principi. Il provvedimento messo a punto dall’ex titolare di via XX settembre potrebbe quindi decadere ed essere incorporato dalla nuova delega targata Monti. Lo stesso Ceriani ha confermato l’ipotesi di una nuova delega, entro l’estate, con gli obiettivi della perequazione, della crescita e della certezza del diritto. All’interno del nuovo provvedimento dovrebbero trovare spazio diverse misure, che vanno da una definizione chiara dell’abuso del diritto alla revisione delle rendite catastali.