Lavoro: oggi nuovo confronto tra governo e parti sociali

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Al tavolo di oggi il fronte delle imprese va con documenti diversi: si divaricano definitivamente le posizioni delle piccole imprese rappresentate da Rete Imprese Italia da quelle della Confindustria, nel confronto con il ministro Elsa Fornero sulla riforma del mercato del lavoro. D’altra parte fin da subito il percorso si era differenziato. “Andremo con posizioni distinte da Confindustria” ha detto Marco Venturi, presidente di turno di Rete Imprese. Incompatibile il punto-chiave sugli ammortizzatori: Rete Imprese non ci sta a incrementi di costi e presentera’ un proprio documento a Fornero in cui sintetizza i nodi del confronto, diversi da quello di Confindustria, Abi, Ania e Alleanza delle cooperative. ”Il lavoro di questi giorni – ha spiegato Venturi – non ha prodotto un risultato comune, siamo infatti su posizioni diverse rispetto a loro, noi rappresentiamo soprattutto piccole e medie imprese e abbiamo contenuti diversi sul tema del lavoro”. Non solo. Il presidente di Rete Imprese prende le distanze anche dalle affermazioni di Emma Marcegaglia sui sindacati. ”Non ho mai detto ne’ diro’ mai dei sindacati che difendono i ladri – ha precisato – poi figure che sbagliano ci sono in tutte le famiglie, sia tra gli imprenditori che tra i lavoratori dipendenti”. Una differenziazione non di forma ma di sostanza. La sensazione, dicono fonti vicine alle Pmi, e’ che Confindustria faccia di questa trattativa una logica di scambio, se viene data flessibilita’ in entrata, ci si aspetta qualcosa sull’art.18. L’art.18 non e’ invece un punto di grande appeal per le Pmi, per le imprese fino 15 dipendenti il licenziamento e’ possibile. E quel bacino e’ davvero ampio, piu’ del 90% di aziende, si fa notare. La trattativa si e’ diffenziata fin da subito: a piu’ riprese le Pmi hanno abbandonato il tavolo collettivo per confronti a due, con Fornero e alternativamente, con i sindacati. A differenza delle cooperative riunite nell’Alleanza che hanno proseguito invece con il fronte Confindustria, Ania, Abi. Ma anche in quel versante si registrano tensioni: botta e risposta tra il presidente Legacoop Giuliano Poletti con il presidente di Granarolo, Calzolari, che lo ha accusato di posizioni defilate al tavolo della trattativa. Accuse respinte al mittente da Poletti. Sulla riforma degli ammortizzatori, il documento di Rete Imprese Italia parla chiaro: ”va chiarito chi deve pagare e come lo deve pagare, non ci stiamo a un aumento dei costi sulle imprese, ma a una redistribuzione su base effettiva di utilizzo che ogni settore fa degli ammortizzatori” dice Mauro Bussoni, vicedirettore di Confesercenti. ”Qualcuno vorrebbe far ricadere i costi sulle nostre imprese, invece noi diciamo che i costi se li carica chi li utilizza”.