Puglia, Gentile e Molendini: no alle dimissioni in bianco

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“Subito il ripristino della legge 188 contro le dimissioni in bianco”. Questo è quanto chiedono l’assessore al Welfare Elena Gentile e la Consigliera Regionale di Parità Serenella Molendini, aderendo all’iniziativa prevista in tutta Italia per il 23 febbraio da parte delle donne promotrici dell’appello “188 firme per la legge 188”.

“E’ un appello al Ministro Fornero – scrivono – che vuole attraversare l’Italia intera da Nord a Sud.

Ben 886 donne si sono dimesse in Puglia nel 2011 a seguito di maternità. Quante sono le donne che lo hanno fatto volontariamente, quante quelle costrette?

E’ di questi giorni la denuncia del coordinamento giornalisti precari che anche un servizio pubblico come la RAI abbia inserito una gravissima clausola contrattuale antimaternità profondamente discriminatoria nei confronti delle giornaliste con partita IVA.

«Nel caso di sua malattia, infortunio, gravidanza, causa di forza maggiore o altre cause di impedimento insorte durante l’esecuzione del contratto, Ella dovrà darcene tempestiva comunicazione. Resta inteso che, qualora per tali fatti Ella non adempia alle prestazioni convenute, fermo restando il diritto della Rai di utilizzare le prestazioni già acquisite, le saranno dedotti i compensi relativi alle prestazioni non effettuate. Comunque, ove i fatti richiamati impedissero a nostro parere, il regolare e continuativo adempimento delle obbligazioni convenute nella presente, quest’ultima potrà essere da noi risoluta di diritto, senza alcun compenso o indennizzo a suo favore».

E’ urgente, perciò, ripristinare la procedura semplice e priva di costi che impediva alle persone al momento dell’assunzione di firmare una lettera di “finte dimissioni volontarie” da utilizzare al momento di una gravidanza o di un infortunio.
Con l’abolizione della legge, oggi non c’è un reale strumento per prevenire e contrastare tale abuso.
Una prassi illegale che coinvolge in Italia soprattutto le donne. Infatti, in percentuale i dati sono il 60% delle lavoratrici donne e il 40% dei lavoratori.

Per evitare quella “truffa”, la legge 188 imponeva che le dimissioni fossero presentate su moduli identificati da codici alfanumeri progressivi, e validi non oltre 15 giorni dalla data emissione. Purtroppo la legge, voluta dal Governo Prodi, entrò in vigore soltanto all’inizio del 2008, poco prima che si sciogliessero le Camere. Eppure l’aver semplicemente annunciato sanzioni e provvedimenti contro la prassi delle dimissioni in bianco aveva già avuto un effetto deterrente. Purtroppo il primo atto del Governo Berlusconi è stato quello di abrogare dopo pochi mesi la legge 188”.

“La Ministra Fornero – affermano Gentile e Molendini – sollecitata dalle promotrici dell’appello “188 firme per la legge 188”, ha espresso consapevolezza del problema e la volontà di trovare una soluzione in tempi brevi.

Ecco noi oggi, in contemporanea alle tante iniziative in tutta Italia, vogliamo sostenere l’urgenza di questo problema e pensiamo che sarebbe un bel segnale di discontinuità, dopo tanti sacrifici chiesti alle donne e agli uomini di questo Paese che l’8 marzo il Presidente Monti e la Ministra Fornero annunciassero il ripristino della Legge 188”.