Partecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione, ecco le linee guida

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Tracciato il percorso telematico che i Municipi devono seguire per inviare, alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate, le segnalazioni qualificate, ossia in grado di evidenziare “senza ulteriori elaborazioni logiche” i comportamenti evasivi o elusivi. A delinearlo il provvedimento emanato oggi dal Direttore delle Entrate, che fa seguito all’intesa raggiunta lo scorso 2 febbraio in sede di Conferenza Unificata. Il documento, inoltre, consolida la sinergia degli enti locali con l’Agenzia del Territorio e individua l’ambito e le tipologie di segnalazioni qualificate che devono essere inviate all’Inps, Istituto con cui i Comuni stipuleranno – sull’esempio di quanto già realizzato con le Entrate – un’apposita convenzione tecnica che determinerà il canale di trasmissione delle informazioni. E’ st ato firmato oggi anche l’accordo tra Agenzia delle Entrate, Anci e Ifel volto a definire i meccanismi propedeutici all’organizzazione e all’operatività delle “strutture di servizi” a supporto dei Comuni, previste dall’articolo 4 del Provvedimento oggi pubblicato.

Suddivisione ad hoc per le segnalazioni – In particolare, l’allegato tecnico che accompagna il provvedimento distingue puntualmente quale tipologia di segnalazione viene recapitata agli uffici dell’Agenzia e quale ai reparti della Guardia di Finanza, ribadendo che il canale di trasmissione resta il portale SIATEL-PuntoFisco.

Accesso alle banche dati e nuovi ambiti di intervento – In merito alle modalità di accesso alle banche dati dell’Amministrazione finanziaria e dell’Inps, si stabilisce che vengano regolate, così come la trasmissione delle dichiarazioni dei contribuenti residenti nei Comuni, da specifiche Convenzioni di cooperazione informatica.

Vengono, inoltre, ampliati gli ambiti di intervento dei Municipi. A quelli già introdotti con il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del dicembre 2007, (commercio e professioni, urbanistica e territorio, proprietà edilizia e patrimonio immobiliare, residenze fiscali all’estero e beni indicanti capacità contributiva), si a ffianca infatti quello della collaborazione volta a individuare i fabbricati che non risultano dichiarati al catasto.

Procedura “alternativa” per i Comuni più piccoli – Pensata per i Municipi di minori dimensioni, infine, la possibilità di fare ricorso a “strutture di servizio intermedie”, costituite anche grazie all’intervento dell’Anci. Una procedura ideata per garantire alle realtà più piccole un supporto tecnico che consenta anche a loro di dar seguito concretamente al rapporto con l’Agenzia delle Entrate nell’ambito del processo di partecipazione all’accertamento fiscale e il cui sviluppo è definito all’interno dell’accordo stipulato oggi tra Agenzia, Anci e Ifel.