Semplificazioni/ Ecco le principali novità fiscali

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Migliorare il rapporto tra cotribuenti e istituzioni, snellire le procedure burocratiche con il fisco e combattere l’evasione fiscale. Sono questi gli obiettivi che il Governo si è posto di raggiungere con le nuove norme inserite all’interno del Decreto sulle semplificazioni fiscali. Spesometro, black list, studi di settore, ispezioni fiscali, emissione degli scontrini e conti correnti sono tra le principali materie interessate dalle modifiche.

Spesometro

Per le operazioni con l’obbligo di fattura viene eliminato il limite dei 3000 euro per la comunicazione al Fisco che viene così estesa a tutti i tipi di transazione rilevanti ai fini Iva a prescindere dall’ammontare unitario del bene o servizio. Lo spesometro, dunque, si trasforma in elenco clienti-fornitori. Nel caso in cui non sia obbligatoria la fattura, il venditore dovrà informare il fisco solo se la transazione supera i 3.600 euro lordi.

Black list
Gli operatori Iva saranno obbligati, come in passato, a comunicare tutte le transazioni effettuate con soggetti presenti nei Paesi a fiscalità privilegiata ma ora viene fissato un limite massimo di rilevanza: saranno inseriti nell’elenco solo quelle transazioni il cui ammontare supera i 500 euro.

Studi di settore

Si apre la strada agli accertamenti più facili da parte del Fisco. Per quanto concerne gli studi di settore, nel momento in cui la forbice tra dati dichiarati e quelli congrui supera il 15% (e non più il 10%) o i 50mila euro, scatta l’accertamento. Accertamento che da oggi coinvolgerà anche gli enti no profit e del terzo settore.

Scontrini fiscali

Molte dell’evasione fiscale dipenderebbe dalla mancata emissione degli scontrini fiscali o ricevute fiscali. Al fine di stringere la morsa intorno a questa categoria di esercenti, il Governo ha pensato di creare delle liste selettive in cui verrano segnalati tutti quei soggetti recidivi all’infrazione.

Conti correnti e tracciabilità

Banche e intermediari finanziari saranno ora costretti a comunicare all’Anagrafe tributaria tutti i movimenti dei conti correnti dei propri clienti. Sarà poi la Guardia di Finanza ad attivare eventualmente le indagini che verranno eseguite anche a seguito di tutte quelle segnalazioni, sempre da parte degli istituti di credito, di violazione delle norme sull’uso del contante il cui limite è stato fissato a 1000 euro.

C.M.