Via libera nell’Aula del Senato alla fiducia posta dal governo sul decreto liberalizzazioni. I voti a favore sono stati 237, i contrari 33 e le astensioni 2. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera e dovrà essere convertito in legge entro il 24 marzo. Il provvedimento era arrivato ieri all’esame dell’aula di Palazzo Madama dopo la maratona nella commissione Industria che ne aveva fortemente ridimensionato la portata. Le modifiche sono state ben 140 e hanno depotenziato soprattutto le norme su taxi, farmacie e professionisti. Resta aperta la questione della Tesoreria Unica che ha fatto infuriare Comuni e Regioni. Nonostante le proteste la norma che prevede il versamento allo Stato dei fondi non spesi degli enti locali è rimasta anche se il governo si è impegnato a recepire due ordini del giorno che ne attenuano la portata. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, ha difeso la scelta del governo di ritorno alla Tesoreria unica sostenendo che non danneggerà i Comuni.
