Lavoro: dalla Fornero nuovo appello alle parti sociali

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La “partita” sulla riforma del mercato del lavoro è ancora ben lontana dall’essere chiusa. E’ per questo che dopo aver sospeso la trattativa in attesa che il governo sblocchi il contributo pubblico, il ministro Elsa Fornero ha lanciato un nuovo appello alle parti sociali. “E’ necessario agire insieme ma si deve fare bene e presto. Senza la riforma del mercato del lavoro il Paese non riuscirà a sollevarsi”, ha scritto ieri ad un quotidiano. L’obiettivo è creare un sistema a due pilastri – cassa integrazione e indennità di disoccupazione – che garantisca “buona flessibilità e un sistema di strumenti per gestire il cambiamento” cancellando con la mobilità e la cig straordinaria “l’incoerenza del mercato attuale tra lavoratori che godono di strumenti di sostegno e altri che ne sono del tutto esclusi”. La copertura finanziaria, secondo il ministro, va trovata in uno schema misto assicurativo-contributivo che ricalca il modello adottato dalla Germania all’inizio degli anni Duemila. Almeno fino a quando non sarà sciolto il nodo delle risorse pubbliche. “I fondi vanno trovati anche se non abbiamo un’idea precisa di come”, ha ammesso il sottosegretario Antonio Catricalà su SkyTg24 sottolineando che “non ci sono grandi disponibilità di bilancio”. Una delle ipotesi sul tavolo è attingere al tesoretto ricavato dalla lotta all’evasione. Secondo le stime del Welfare, 1-2 miliardi di euro sarebbero sufficienti a far decollare il progetto di flexicurity sul modello danese. Intanto, in attesa della convocazione che potrebbe arrivare a giorni, il leader della Cisl Raffaele Bonnani ha lanciato un ultimatum al ministro Fornero (“senza accordo sarà a rischio la tenuta sociale del Paese”) e la leader della Cgil, Susanna Camusso, ha rincarato la dose: “attendiamo proposte concrete che consentano una decisione”.