In poco più di sei anni, dagli inizi del 2005 alla metà del 2011, il sistema dei Titoli di efficienza energetica (TEE)[1], ha prodotto un risparmio di oltre 9,6 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio a livello nazionale, attraverso la diffusione di tecnologie più efficienti nelle case, nei servizi e nell’industria. Lo evidenzia il Sesto Rapporto Annuale sul meccanismo dei titoli di efficienza energetica che illustra, in particolare, i risultati dell’ultimo anno di riferimento – 1 giugno 2010/31 maggio 2011 – il sesto di operatività del meccanismo.
Il Rapporto conferma la positiva evoluzione del sistema dei Titoli di Efficienza Energetica (certificati bianchi) nel produrre risparmi energetici ed economici e contribuire al raggiungimento degli obiettivi nazionali del 20-20-20.
Una prima novità positiva, è l’aumento del numero dei soggetti coinvolti nell’attuazione del meccanismo per la diffusione dell’efficienza energetica: rispetto al 2010, gli energy manager sono raddoppiati e si registra un aumento del 28% delle società di servizi energetici che, da sole, hanno prodotto un volume di risparmi di energia pari a circa 6 volte quelli dei distributori obbligati.
In crescita risultano anche i titoli scambiati, a evidenziare un mercato vivace e sempre più liquido, con una forte diminuzione della volatilità dei prezzi e del grado di concentrazione della domanda e dell’offerta. Anche la media mensile delle tonnellate equivalenti di petrolio (TEP) risparmiate è in aumento, con un picco di circa 330 mila tep/mese nei primi cinque mesi dei 2011.
Il Rapporto conferma inoltre il graduale riequilibrio nella ripartizione degli interventi per l’efficienza a favore del settore industriale, dove i risparmi realizzati sono quadruplicati in sei anni, passando dal 5% al 20 % del totale complessivo degli interventi compiuti.
Non mancano, tuttavia, alcune criticità; fra queste, ad esempio, le incertezze normative per la mancata definizione degli obiettivi di risparmio oltre il 2012; l’aumento del numero di soggetti coinvolti nella regolazione e gestione del sistema – con conseguenti difficoltà di coordinamento, gestione e pianificazione per le amministrazioni coinvolte, allungamento dei tempi decisionali e incertezze per gli operatori – e l’indebolimento del sistema per la progressiva introduzione di ulteriori meccanismi di incentivazione, necessariamente sostitutivi per evitare il rischio di sovra-incentivazioni e doppi conteggi.
Da qui alcune proposte che l’Autorità illustra nel rapporto, anche per superare criticità emergenti, quali: la complessità di gestione; gli oneri legati alla coesistenza di diversi meccanismi a sostegno all’efficienza energetica; le possibili difficoltà di interazione tra i TEE ed i nuovi strumenti che si sono gradualmente aggiunti nel tempo, con particolare riferimento ai sistemi di incentivazione della cogenerazione ad alto rendimento e il futuro “conto energia termica” (D.Lgs n. 28/11).